lunedì 22 maggio 2017

ROATA CANALE E I NERI


Cosa mi dicono i fatti di Roata Canale ?  I fatti sono noti: una comunità cuneese (i dissenzienti locali – fra cui ci sono anch’io – per vigliaccheria o amor di quieto vivere, non si sono sentiti) ha rifiutato la presenza nella comunità stessa di rifugiati politici o per motivi economici.
L’unica voce che coerentemente all’insegnamento evangelico si è levata  in difesa di questi ultimi è stata quella della Chiesa cattolica.   In persona del suo attuale vescovo di Cuneo, che è apparso uomo moderno di pensiero e d’azione (un “bergugliano”),  ha detto chiaro e forte il suo pensiero e il suo insegnamento . Chapeau !
 Le forze politiche, gli intellettuali le associazioni civili, le istituzioni sono rimasti tutti nel più pavido silenzio  (siamo in tempo di elezioni).
 Così facendo la nostra società civile ha dimostrato il suo vero volto che a parole e talora, sembra essere migliore della sua classe dirigente ma in realtà è egoista, attaccata alla rendita più che al progresso.
       E non si venga fuori con il solito argomento : “se li vuoi portali a casa tua”. Infatti qui la Chiesa voleva proprio portarli a casa sua quali sono il palazzotto delle opere parrocchiali, lasciato in eredità dai sig.ri Peano alla parrocchia di Roata Canale,  e la stessa canonica di tale parrocchia ormai senza parroco residente .
       Il parroco di Spinetta ha finito per sopire, annacquare il tema di cui a Roata Canale si farà presto a dimenticare l’importanza, ma di cui non si potrà impedire la sempre maggiore rilevanza in Italia e nel Mondo.
                                                 ANTONIO SARTORIS 

PUBBLICATO SU LA GUIDA DI 30 Maggio 2017 NELLA RUBRICA LETTERE DEI LETTORI

QUALCOSA , LENTAMENTE, SI MUOVE SUL "MERCATO" ELETTORALE CUNEESE


Caro Ulisse,


            Interrogandomi di che cosa stia  avvenendo nel sottotraccia, molto sotto, del terreno prelettorale cuneese qualche giorno fa scrivevo "domandarsi “cosa” sarà Cuneo nel prossimo futuro, vuol dire chiedersi come sono i cuneesi oggi " .  Là ho cercato di proporre spunti di una indagine storico/sociologica ma ora  sono incappato in una definizione che anche se proposta dal famoso economista francese Jacques Attali come commento alle recenti elezioni francesi di primo turno, la ritengo attualissima anche per le elezioni amministrative a Cuneo.  Dice Attali :" il sistema politico francese è straordinariamente ingessato. Ci sono personalità che sono alla ribalta  da venti o trent'anni....E' un tratto anche sociologico . La nostra società è contadina, conservatrice, abbiamo sempre avuto tendenza a privilegiare la rendita sul profitto. "   Privilegiare la rendita vuol dire essere conservatori dell'esistente, intenti  al  risparmio e sopratutto attenti a che non diminuisca. Essere attenti al profitto vuol dire cercare di aumentare i propri beni sopratutto rischiando e avendo presente che i proprio beni contribuiscono, nel bene e nel male, al patrimonio di tutti.  Mi sembrano osservazioni illuminanti anche sul comportamento personale e politico degli abitanti di un territorio strettamente legato alla Francia come la nostra provincia, una parte più attenta alla rendita ed una parte (sopratutto l'albese) più attenta al profitto. 
                Mi sembra che quando scrivevo che i nostri politici  (fra cui sono identificabili  molti alla ribalta da più di venti o trent'anni) ai cuneesi, invece di insegnare  a pescare,  hanno  servito  il pescato, buono anche se poco, digeribile per il loro portafoglio gonfio e ben nascosto , ma destinato a esaurire o peggio a puzzare di stantio, specie per i giovani, non ero lontano dalla diagnosi di Attali.
Con questi criteri di valutazione veniamo ora ad esaminare quanto ci propongono i due principali candidati a guidare Cuneo per il prossimo avvenire: il riguardante sindaco Borgna e l'ex sindaco Menardi.
               L'attuale sindaco Borgna rivendica gli innegabili miglioramenti estetici della Cuneo da Lui  amministrata e si propone ad una nuova sindacatura con una linea conservatrice che alla grande maggioranza  dei cuneesi moderati e prudenti probabilmente andrà benissimo.  Tutta la verdura delle liste civiche che lo sostiene,  andrà benisimo a fare il contorno del buon bollito che egli e la sua giunta ci serviranno per i prossimi cinque anni.  L'ing. Menardi, già apprezzato (almeno da me) sindaco ex democristiano è un'altra cosa. La sua ambizione non certo aiutata dalla D.C. di allora (mi ricorda i veti opposti dal Sen.  Sarti e dall'On.le  Mazzola all'emergente Beppe Manfredi poi diventato  sindaco  di Fossano ) l'ha portato ad appoggiarsi ai fascisti del MIS per arrivare in parlamento ma è certo che tale esperienza unita alla capacità  professionale  l'ha fatto politicamente e professionalmente crescere. Da lui quindi c'è da attendersi progetti nuovi ed innovativi per la Cuneo dei prossimi anni. Purtroppo è condizionato dalle scelte politiche di allora. I suoi attuali compagni di strada (Forza Italia, Lega e la Meloni) sarebbero per Cuneo "resistente"  bocconi  molto amari. Tuttavia per lui - secondo me -  vale il motto di Mao che diceva : "Il colore dei gatti non mi interessa, siano bianchi o neri. L'importante è che prendano i topi".  La penserà così  anche l'elettore cuneese ?                                                                                                            ANTONIO SARTORIS  

domenica 21 maggio 2017

GESU' E IL ROCK

 
Caro Ulisse,

Stamane (21 Maggio 2917 (sulla pagina di Cuneo de LA STAMPA ho visto un titolo ed una foto che mi hanno  sorpreso. Il titolo era “Cuneo, oltre 1500 partecipanti. Messa in piazza a ritmo di rock per avvicinare i giovani a Gesù”. La foto faceva vedere una  piazza Virginio gremita di adulti (le famiglie)  ma sopratutto di giovani. Mi sono  interrogato : ma le chiese sono mezze vuote, qualche  persona adulta, molti anziani,  pochi giovani e qui sono migliaia come erano centinaia di migliaia sopratutto ai raduni voluti da Giovanni Paolo II, il papa polacco.  Mi sono interrogato e mi sono dato una risposta:  in attesa di un’altra migliore è la mia risposta di oggi  E’ vera fede in Gesù che fa muovere e cantare questi giovani ?  No :  ai giovani piace la gioventù  e la gioventù è vitalità, energia  : ai giovani piace  essere e far “ casino” . La  mia risposta alla domanda che pone quel titolo non è Gesù, è il rock.  Mi è sembrato di avere una conferma  a questa mia idea, quando proprio stasera  ho visto e sentito i cortei anche lì di migliaia di giovani e meno giovani , bandiere  al vento e strombettamenti  per festeggiare la vittoria  della Juventus nel campionato calcio nazionale.    Secondo me non era amore dello sport che li esaltava, ma ancora una volta far “casino”.   Tuttavia,  evviva il “casino” !      ANTONIO SARTORIS