Cosa mi dicono i fatti di Roata Canale ? I fatti sono noti: una comunità cuneese (i
dissenzienti locali – fra cui ci sono anch’io – per vigliaccheria o amor di quieto
vivere, non si sono sentiti) ha rifiutato la presenza nella comunità stessa di
rifugiati politici o per motivi economici.
L’unica voce che coerentemente all’insegnamento
evangelico si è levata in difesa di
questi ultimi è stata quella della Chiesa cattolica. In persona del suo attuale vescovo di Cuneo,
che è apparso uomo moderno di pensiero e d’azione (un “bergugliano”), ha detto chiaro e forte il suo pensiero e il
suo insegnamento . Chapeau !
Le forze
politiche, gli intellettuali le associazioni civili, le istituzioni sono
rimasti tutti nel più pavido silenzio
(siamo in tempo di elezioni).
Così facendo
la nostra società civile ha dimostrato il suo vero volto che a parole e talora,
sembra essere migliore della sua classe dirigente ma in realtà è egoista,
attaccata alla rendita più che al progresso.
E non si
venga fuori con il solito argomento : “se li vuoi portali a casa tua”. Infatti
qui la Chiesa voleva proprio portarli a casa sua quali sono il palazzotto delle
opere parrocchiali, lasciato in eredità dai sig.ri Peano alla parrocchia di
Roata Canale, e la stessa canonica di
tale parrocchia ormai senza parroco residente .
Il
parroco di Spinetta ha finito per sopire, annacquare il tema di cui a Roata
Canale si farà presto a dimenticare l’importanza, ma di cui non si potrà
impedire la sempre maggiore rilevanza in Italia e nel Mondo.
ANTONIO
SARTORIS
PUBBLICATO SU LA GUIDA DI 30 Maggio 2017 NELLA RUBRICA LETTERE DEI LETTORI
PUBBLICATO SU LA GUIDA DI 30 Maggio 2017 NELLA RUBRICA LETTERE DEI LETTORI