lunedì 26 marzo 2018

PRESUNZIONE, PARZIALITA' E PREPOTENZA DEL POTERE


 
               Caro Ulisse , come sai, sono solo un vecchio libero cittadino di Cuneo e desidero esprimere il mio personale parere su un episodio di vita cittadina che ritengo importante e significativo dell’attuale modo di amministrare la nostra  città. E’noto che da tempo e con molto impegno l’avv.to Riccardo Sartoris, come presidente della Ass.ne consumatori, insieme ad un gruppo di promotori, ha proposto di effettuare un radicale restauro della P.za  Martiri della Libertà, restauro che non consiste soltanto in un “buco” (come poco elegantemente è stato definito da " La Guida ") ma bensì in una operazione complessa con il trasferimento e miglioramento della struttura dello sferisterio, la realizzazione di 178 box sotterranei (utili sopratutto per i cittadini residenti e quindi liberatori di spazi pubblici) e di un elegante, alberato parcheggio esterno. 
             A parte le incosistenti giustificazioni del Sindaco, Dott. Borgna,  per la negare il  permesso comunale alla realizzazione di  detto  progetto  ciò che mi preme sottolineare  è il criterio dei “due pesi e due misure” che vengono applicati nella gestione  amministrativa della città. Da una parte il progetto del restauro di una piazza centrale della città oggi ridotta ad uno squallido posteggio a cielo aperto e ciò senza nessuna  “misura” a carico del pubblico erario. Dall’ altra parte la Amministrazione Borgna, nonostante una consistente opposizione della popolazione locale, vuole ad ogni costo  realizzare la trasformazione della più che decorosa piazza Europa all’esterno ma anche con la costruzione  di un parcheggio di due piani sotterranei a detta piazza e ciò anche con “misure” pubbliche ( fondi europei destinati alle periferie” (sic!) ;  periferie che così rimarranno a becco asciutto.
La verità sottostante a questo comportamento è  - a mio giudizio - palese nella motivazione  di diniego al progetto di Piazza Martiri .   Il Sindaco dice no! per  “evitare l’assunzione di atti e provvedimenti che potrebbero essere oggetto di facili strumentalizzazioni”. Quali ?  Forse il timore di sfigurare per eventuali alternative private alla sua amministrazione  ?
                  In altre parole se l’operazione  la faccio io (che comando  perchè  ho  peso/potere) anche se in contrasto della volontà di pochi o tanti cittadini , anche se è a carico del pubblico/europeo erario, va tutto bene.   Se la fai tu ( privato che non hai peso/potere) rischiando in proprio e a vantaggio della città, e di tanti cittadini, non va bene perchè potresti fartene merito.
  Sarebbero queste le strumentalizzazioni ?  Per me sono  solo prepotenze del potere.   Ti saluto Caro Ulisse e penso che tornerò sul tema dei "due pesi e due misure"  perchè mi sembra un metodo molto usato di chi ha potere nonostante l'ipocrita propaganda volta a sollecitare la partecipazione della società civile al bene comune.
   Ti segnalo infine che sia la pagina proviciale de LA STAMPA che  LA GUIDA non hanno pubblicato la lettera che gli avevo mandato con il testo della mia presente. Non ne dubitavo !  A.S.

sabato 10 marzo 2018

PENSIERO SEI - Sulla fragilità maschile

           Su LA REPUBBLICA di oggi, Sabato 10 Marzo 2018, nel testo dell' intervista che Simonetta Fiori fa a Ludovica Ripa di Meana compagna dell'illustre dantista Vittorio Sermonti,(pag. 35 della sez. Cultura) ho trovato un pensiero che mi piace annotare, perchè - caro Ulisse - tu sei anche la mia memoria intellettuale.
          Nel corso dell'intervista la signora Ripa di Meana a proposito delle esitazioni di Sermonti a proporre la sua recitazione della Divina Commedia di Dante alla RAI etc,  dice: "Gli uomini hanno paura di sentirsi dire no, così sono meno temerari delle donne. Se io ricevo un rifiuto, mi dispiace ma non ne resto offesa".  Replica l'intervistatrice Simonetta Fiori :" Questo implica sentirsi sicuri interiormente. Forse lei lo era più di Sermonti  ?. Risponde la sig.ra Ludovica: " Non lo so. Sono certa però che siamo tutti pari. Non eguali, ma pari. Tutti nasciamo e tutti moriamo, più parità di questa ?".

                  Questa osservazione sulla fragilità, timidezza, insicurezza (si può interpretare in tanti modi) del maschio mi fa pensare tante cose che svilupperò in seguito.  Per ora la prima che mi viene in mente è la mia personale ritrosia a chiedere: un "piacere" anche affettivo e/o sessuale, una "utilità" materiale, raccomandazione, denaro anche se dovuto, un riconoscimento del proprio lavoro e/o ingegno.   Ci penserò sù e ne riparleremo caro Ulisse,  perchè  interrogarsi su questi temi ed alla mia età (87 anni) magari ti provoca rimpianti ma insieme ti consola perchè la vita è vita.     A.S.