Cuneo 15 Maggio 2016
Caro Ulisse,
nella mia città, Cuneo, che in tutta Italia e nel Mondo è conosciuta come il simbolo dell'antifascismo perché è qui che è nata la RESISTENZA, succedono cose amare, manifestazioni della perdita delle ideologie (sistemi coerenti di idee) che caratterizzno i nostri tempi. Infatti in questi giorni il nostro Sindaco che è anche Presidente della Provincia (ma non era abolita? ha concesso ad un movimento filofascista "Forza nuova Piemonte", una sala nell'ambito del palazzo Provinciale per un loro convegno. Nulla sono vale le proteste del locale Istituto Storico della Resistenza e della locale sezione Anpi. Il convegno si è svolto nella indifferenza della città. Io ho scritto alla posta dei lettori della locale edizione de LA STAMPA la seguente lettera, che ti dirò poi se sarà pubblicata :
Dove
sei Cuneo resistente? Perché non bruci
più? Le ultime scintille le ho visto nei giovani ribelli che si sono
opposti tempo fa a Casa Paund nella vecchia Cuneo, e sono stati
bastonati, processati e
condannati.
Ma non esiste più un comitato antifascista
presieduto dal Sindaco di Cuneo? Lo stesso Sindaco/Presidente
della Provincia che sostiene che
essendo la sala Falco del Palazzo della Provincia “un luogo pubblico” (?) il suo uso è soggetto ad un
regolamento (che confesso di non conoscere) per cui “deve “ essere consentito a chiunque lo
richieda. Non credo che un
regolamento impedisca al padrone di casa anche di un bene pubblico di negarne
l’uso ad un inquilino non gradito e se così fosse un regolamento simile, autolesivo per il proprietario,
dovrebbe essere modificato proprio da chi lo ha liberamente formulato: nessuna legge
impedisce di farlo. La verità è che i principi che hanno ispirato la Resistenza, incominciando
dal giorno successivo alla Liberazione, si sono via via indeboliti, annacquati,
quasi spenti come le "fiaccole del ricordo" che il Sindaco, senza fascia, si è
dimenticato di accendere.
ANTONIO SARTORIS