sabato 14 maggio 2016

Dove sei Cuneo resistente?


                                                                                       Cuneo 15 Maggio 2016


Caro Ulisse,
nella mia città, Cuneo, che in tutta Italia e nel Mondo è conosciuta come il simbolo dell'antifascismo perché è qui che è nata la RESISTENZA, succedono cose amare, manifestazioni della perdita delle ideologie (sistemi coerenti di idee)  che caratterizzno i nostri tempi. Infatti in questi giorni il nostro Sindaco che è anche Presidente della Provincia (ma non era abolita? ha concesso ad un movimento  filofascista "Forza nuova Piemonte", una sala nell'ambito del palazzo Provinciale per un loro convegno.   Nulla sono vale le proteste del locale Istituto Storico della Resistenza e della locale sezione Anpi. Il convegno si è svolto nella indifferenza della città. Io ho scritto alla posta dei lettori della locale edizione de LA STAMPA la seguente lettera, che ti dirò poi se sarà pubblicata :

Dove sei Cuneo resistente? Perché non bruci più? Le ultime scintille le ho visto nei giovani ribelli che si sono opposti tempo fa a Casa Paund nella vecchia Cuneo, e sono stati bastonati, processati e condannati.
Ma non esiste più un comitato antifascista presieduto dal Sindaco  di Cuneo?  Lo stesso Sindaco/Presidente della Provincia  che sostiene che essendo la sala Falco del Palazzo della Provincia  “un luogo pubblico” (?) il suo uso è soggetto ad un regolamento (che confesso di non conoscere)  per cui “deve “ essere consentito a chiunque lo richieda.  Non credo che un regolamento impedisca al padrone di casa anche di un bene pubblico di negarne l’uso ad un inquilino non gradito e se così fosse un regolamento simile, autolesivo per il proprietario, dovrebbe essere modificato proprio da chi lo ha liberamente formulato: nessuna legge impedisce di farlo.  La verità  è che i principi che hanno  ispirato la Resistenza, incominciando dal giorno successivo alla Liberazione, si sono via via indeboliti, annacquati,  quasi spenti come le "fiaccole del ricordo" che il Sindaco, senza fascia,  si è dimenticato di accendere.     


ANTONIO SARTORIS