domenica 19 dicembre 2021

A PROPOSITO DELLA MOTIVAZIONE DELLA SENTENZA CONTRO MIMMO LUCANO

Caro Ulisse, oggi ho inviato questa lettera al direttore del Fatto Quotidiano. Difficilmente la pubblicherà ma io non l' ho fatto per questo ma solo perchè sappia che c'è qualcuno che non la pensa come lui. Ti farò sapere perchè ci sarà un seguito su questo caso che per tanti motivi mi sta a cuore. CIAO ANTONIO ============================================ Egregio dott. Marco Travaglio, Poichè la stimo molto, mi è inspiegabile il suo atteggiamento accanitamente colpevolista nel caso di Mimmo Lucano. Quando è stata pronunciata la sentenza che, mi pare, senza neanche riconoscergli le attenuanti generiche, l’ha condannato alla mostruosa pena di oltre 13 anni di reclusione Lei ha , senza dubbio alcuno, creduto alla veridicità di tutti i numerosi fatti addebitatigli come capi di accusa. Ora che è uscita la motivazione dì detta sentenza, dal suo articolo di commento di sabato 18 corr. mi pare di poter dedurre che non la sfiora neanche un dubbio che non abbia fondamento la tesi sottesa a tutta la sentenza e cioè che l’operato di Mimmo Lucano sia stato diretto a “strumentalizzare il sistema dell’ accoglimento a beneficio della sua immagine politica”. Ritengo che questa affermazione non solo non sia vera ma in contraddizione con quanto pure affermato nella motivazione stessa . Infatti detta motivazione – secondo quanto ho letto sul suo giornale - oltre al giudizio di malafede di Lucano, di cui sopra, ammette che il progetto inclusivo dei migranti (il c.d. modello Riace che nessuno può negare sia stato inventato e realizzato da Lui) è stato definito “encomiabile , invidiato e preso ad esempio da tutto il mondo”. Questo è il fatto incontestabile mentre è sola supposizione personale dei Giudici, cioè giudizio politico, che Lucano abbia fatto tutto questo per ambizione personale, per scopi di carriera politica, dimenticando che quando ha lanciato il progetto politico del modello Riace lui era già sindaco. Soddisfatta la più che legittima ambizione politica di diventare sindaco era suo dovere cercare di valorizzare in tutti sensi (anche a fini turistici) il suo Comune e con quanti maggiori mezzi economici e pubblicitari possibili, e lo anche fatto con spirito di umanità ed altruismo inventandosi il “sistema Riace”. Anche se non ricercato, il riconoscimento di un verace merito politico, oggi così raro, è automaticamente diffuso ed ingrandito dai moderni media perché fa notizia . Non mi dilungo oltre: per me la motivazione della sentenza di Locri è politica, proprio in quanto dichiara politico il comportamento di Mimmo Lucano. Non è forse politico il ben noto diffuso e sollecitato “sentimento” di contrasto alla integrazione degli emigrati, alla umanità che dovrebbe indurci a salvarli da violenze, fame e morte. In una parola in questa motivazione, nonostante il camuffato riconoscimento della bontà del sistema Riace, io ci sento dentro un forte retrogusto razzista. Si dice sempre che le sentenze si debbono accettare ma si possono discutere: io l’ho fatto con argomenti che ritengo logici e di buon senso. Non potendo esporli ai Giudici di Locri (saranno i difensori di Lucano a trovare i motivi giuridici per l’appello) ho voluto dirlo a Lei che ha un pensiero, anche se talora un po’ rigido, chiaro, onesto e coerente, che per i tempi che corrono, non è poco. Con rinnovata stima mi creda suo Avv. ANTONIO SARTORIS. Cuneo 19 Dicem. 2021

domenica 12 dicembre 2021

EXCELSIOR

Caro Ulisse, ti mando la lettera che ho inviato alla GUIDA, il giornale cittadino di Cuneo,e che non so se me la pubblicherà. Non so neppure se potrà interessare a chi non è di Cuneo, ma la pubblico per l'affetto che ho per la mia città. La lettera dice così: EXCELSIOR (per le luminarie natalizie a Cuneo) Bisogna ammettere che vedere il nostro vecchio Barbaroux trasformato in una enorme piramide di luce sormontata dallo stellone di Italia è di notevole piacevole effetto. La copertura di Barbaroux è avvenuta, che mi ricordi, due altre volte: nel 1936 (prima Fiera del marrone) dentro il comignolo di un grande piroscafo di legno (lungo 70 metri ed alto 16) che simboleggiava l’esportazione in America delle nostre castagne, e nel 1939 dentro una minacciosa torre littoria ai cui piedì parlò Mussolini contro la sorella Francia. L’attuale celamento luminoso di Barbaroux, come il sobrio elegante addobbo natalizio della rinata Via Roma, voglio intenderli come un superamento di uno storico passato della nostra città e come premesse di una sua sempre maggiore attrazione turistica e culturale per le nostre caratteristiche di ottimo clima, di armonica bellezza ambientale e di vita serena, intelligente e tollerante. Tutto ciò, compresi gli spettacoli di Mirabilia, sarà costato un sacco di soldi, ma sta bene se è un invito pro-Cuneo e non solo pro-cuneesi in vista delle prossime elezioni. Scusate il venenum in cauda, e credete al mio sincero augurio: excelsior. ANTONIO SARTORIS 12 Dic. 2021 Ciao caro Ulisse, a òpresto. Ciao Antonio