sabato 1 gennaio 2022

LA VITTORIA DI ALLENDE

Caro Ulisse, ti scrivo :LA VITTORIA DI ALLENDE “”Per una persona della mia generazione , fatta eccezione per chi era all’epoca fascista e probabilmente lo è ancora , è difficile dire quanta emozione , anzi quanta esultanza porti la vittoria di Gabriel Boric in Cile. , mezzo secolo dopo il golpe contro il presidente socialista Salvator Allende. L’avversario di Boric, una specie di Bolsonaro cileno (a cui il nostro Matteo Salvini ha prontamente mandato i più fervidi auguri di vittoria elettorale. nota mia) , è devoto alla memoria del miserabile generale Pinochet, traditore del suo Presidente liberamente eletto, dunque traditore della democrazia e del suo paese per dire quanto “patriota” sia la destra estrema, ovunque sia in grado di sfoderare le unghie . Patriota fu Allende , morto armi in pugno, per difendere la democrazia cilena. Quel golpe e i crimini che lo accompagnarono, il sequestro, la tortura, e la morte di migliaia di attivisti politici, sindacalisti, intellettuali, artisti (qualcuno ricorda ancora il nome di Victor Jara ? ) segnarono nel profondo la politica mondiale. Fu anche i seguito ai fatti cileni che Berlinguer angosciato dalla fragilità della democrazia, lanciò l’idea del compromesso storico tra i grandi partiti popolari italiani (democristiani, socialisti , comunisti). L’Italia ebbe un ruolo speciale nell’accoglienza dei profughi cileni, molti dei quali trovarono qui una seconda patria. Portavano dentro di loro lutto, dolore e dignità. Mi domando quanto sia viva la memoria di quella vicenda, una delle rare pagine della storia nelle quali la ragione è il torto prendono una forma così chiara, e così appassionante . Certo nelle strade di Santiago l’esultanza, mezzo secolo dopo è anche dei ventenni, e questo apre il cuore. Si trasmette , la libertà, da genitore in figlio, anche se non tutti i figli hanno la fortuna anche se non tutti i figli hanno la fortuna di avere genitori che amano la libertà”. Caro Ulisse, ho voluto riportare integralmente lo splendido articolo che Michele Serra ha scritto su “La Repubblica” di martedì 21 dic. 2021, perché io ricordo, sì, io non dimentico. Mi ero profondamente commosso quando ho assistito, nel 1973, tramite le cronache giornalistiche e televisive, alla tragedia del Cile ed alla sconfitta di quel riformatore galantuomo che era Salvatore Allende. Egli nel suo ultimo discoro prima di morire per la democrazia disse: 9:10 A.M. dell’ 11 Settembre 1973 “Sicuramente questa sarà l’ultima opportunità in cui posso rivolgermi a voi. La Forza Aerea ha bombardato le antenne di Radio Magallanes. Le mie parole non contengono amarezza bensì disinganno. Che siano esse un castigo morale per coloro che hanno tradito il giuramento: soldati del Cile, comandanti in capo titolari, l’ammiraglio Merino, che si è autodesignato comandante dell’Armata, oltre al signor Mendoza, vile generale che solo ieri manifestava fedeltà e lealtà al Governo, e che si è anche autonominato Direttore Generale dei carabinieri. Di fronte a questi fatti non mi resta che dire ai lavoratori: Non rinuncerò! Trovandomi in questa tappa della storia, pagherò con la vita la lealtà al popolo. E vi dico con certezza che il seme affidato alla coscienza degna di migliaia di Cileni, non potrà essere estirpato completamente. Hanno la forza, potranno sottometterci, ma i processi sociali non si fermano né con il crimine né con la forza. La storia è nostra e la fanno i popoli. Lavoratori della mia Patria: voglio ringraziarvi per la lealtà che avete sempre avuto, per la fiducia che avete sempre riservato ad un uomo che fu solo interprete di un grande desiderio di giustizia, che giurò di rispettare la Costituzione e la Legge, e cosi fece. In questo momento conclusivo, l’ultimo in cui posso rivolgermi a voi, voglio che traiate insegnamento dalla lezione: il capitale straniero, l’imperialismo, uniti alla reazione, hanno creato il clima affinché le Forze Armate rompessero la tradizione, quella che gli insegnò il generale Schneider e riaffermò il comandante Ayala, vittime dello stesso settore sociale che oggi starà aspettando, con aiuto straniero, di riconquistare il potere per continuare a difendere i loro profitti e i loro privilegi. Mi rivolgo a voi, soprattutto alla modesta donna della nostra terra, alla contadina che credette in noi, alla madre che seppe della nostra preoccupazione per i bambini. Mi rivolgo ai professionisti della Patria, ai professionisti patrioti che hanno continuato a lavorare contro la sedizione auspicata dalle associazioni di professionisti, dalle associazioni classiste che hanno difeso anche i vantaggi di una società capitalista. Mi rivolgo alla gioventù, a quelli che cantarono e si abbandonarono all’allegria e allo spirito di lotta. Mi rivolgo all’uomo del Cile, all’operaio, al contadino, all’intellettuale, a quelli che saranno perseguitati, perché nel nostro paese il fascismo ha fatto la sua comparsa già da qualche tempo; negli attentati terroristi, facendo saltare i ponti, tagliando le linee ferroviarie, distruggendo gli oleodotti e i gasdotti, nel silenzio di coloro che avevano l’obbligo di procedere. Erano d’accordo. La storia li giudicherà. Sicuramente Radio Magallanes sarà zittita e il metallo tranquillo della mia voce non vi giungerà più. Non importa. Continuerete a sentirla. Starò sempre insieme a voi. Perlomeno il mio ricordo sarà quello di un uomo degno che fu leale con la Patria. Il popolo deve difendersi ma non sacrificarsi. Il popolo non deve farsi annientare né crivellare, ma non può nemmeno umiliarsi. Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Sappiate che, più prima che poi, si apriranno di nuovo i grandi viali per i quali passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore. Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e sono certo che il mio sacrificio non sarà che castigherà la fellonia, la codardia e il tradimento." invano, sono certo che, almeno, sarà una lezione morale Oggi, con la vittoria del giovane democratico Gabriel Boric , in Cile Salvator Alliende ha vinto. Medita Ulisse e stai allerta.