venerdì 1 maggio 2020

Le consolazioni della cultura (IX)


Il Primo Maggio, festa dei lavoratori, deve anche essere ricordo storico. Dopo decenni di lotte con avanzate ed arretramenti,  le conquiste operaie e l’emancipazione delle masse sono approdate nel 1917, alla BELLA UTOPIA. Moni Ovadia con pietas ed ironia ebraica la ricorda in un suo spettacolo (Libro e DVD - Promo Music books  2008) anche così:
«Compagno Stalin, io ce l’ho delle lamentele da fare. La guerra ci ha distrutti, questa vittoria terribile ci è costata moltissimo, sofriamo, il cose da mangiare fanno schifo e qvelli burocrati che ci governano fanno più schifo, sono il peste nel peste. E qvelo gataccio maledetto, ogni volta che mi viene in mente io prenderei lui e strapperei a lui i baffi e glieli farei mangiare, qvel porco!»

«Compagno Rabinòvic - domanda Stalin lentamente - a chi vi riferite quando parlate di questo gattaccio porco con i suoi baffi?», Rabinòvich sgrana gli occhi esterrefatto. «Ma come sarebbe a chi mi riferisco? A qvel porco maledetto di Adolf Hitler!»
Si racconta che durante la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Mosca del 1980, Brežnev impugnando i fogli col discorso cominciò a leggere:  «O…O…O…O…O…» ma fu interrotto dal suo segretario che gli si avvicinò e gli disse: «Leonid Il'ič, stai leggendo i cerchi olimpici». Brežnev proseguì il discorso per sei ore. Resosi conto ad un certo punto che la gente era quasi in coma per la noia, si rivolse stizzito al suo segretario: «Che razza di discorso hai scritto?», «Compagno Brežnev - rispose il segretario imbarazzato - io te ne ho consegnate sei copie».
                              

Andate a vedervi lo spettacolo! A. S.