Caro Ulisse,
Ti racconto
l’ultima mia avventura nel mondo dell’utopia che ogni tanto frequento con
rinnovate delusioni.
Una
professionista cuneese che mi è sembrata vicina al Partito Democratico, qualche
tempo fa mi ha contattato e proposto di mettere su, presso la sede della Fondazione Casa Delfino
da me presieduta, una “attività” di cultura politica. Non ho capito bene se questa attività fosse
una operazione di fiancheggiamento alla attività pratica del P.D. (una
anticipazione dei Comitati Civici di geddiana memoria ed oggi riscoperti da
Renzi) o un nuovo intelligente ed attuale strumento culturale.
Io l’ho inteso così e detto-fatto mi sono
messo subito all’opera redigendo il manifesto che ti propongo come segue:
PARLIAMO DI
POLITICA
Circolo di
libere conversazioni politiche
In Cuneo e’ stato ideato e messo a disposizione di
chiunque voglia parteciparvi uno spazio fisico ed intellettuale ove si possa liberamente parlare e dibattere di politica.
SCOPI DI TALE SPAZIO
Rivolgendoci agli uomini di buona volontà, noi
crediamo fermamente che tutti i problemi
della convivenza umana trovano la spiegazione, e le proposte di
soluzione, nel
regno delle idee prima che nella prassi di tutti i
giorni: sono le idee a guidare rapporti
fra gli uomini.
Concretamente “parlare di politica” vuol dire trovarsi
tra persone di qualsiasi sesso, età, lavoro, idea politica o religiosa o
artistica per ricevere e portare delle informazioni che abbiano una valenza
politica ed insieme discuterne.
Discutere vuol dire ad esempio:
- comunicare , commentare fatti e/o persone,
- comunicare, commentare contenuti di libri o
articoli, documentari video.
- proporre ed organizzare conferenze, presentazione di
libri, dibattiti con altri soggetti
politici individuali o collettivi.
Etcetera,
etcetera ……
PARTECIPAZIONE
Si sottolinea il fatto che chiunque lo desideri può
liberamente , temporaneamente o
stabilmente , partecipare a ciò che potrà avvenire in detto spazio, che - sia
ben chiaro- non è e non deve diventare
una succursale o comunque supporto di un partito politico Ovviamente “parlare di
politica” potrebbe tradursi, in alcuni, in un passaggio dal pensiero all’azione
(agire cioè in un partito o movimento poiitico), ma in ogni caso questo sarà un
problema personale che non coinvolgerà il Circolo in alcun modo. In ogni caso la funzione del Circolo sarà una attività di educazione politica che
nel singolo potrà anche sfociare nella adesione ad un partito ma senza insegnare
quale è il partito che si deve scegliere.
PROPOSTE OPERATIVE
(da discutersi e decidersi nelle prime
sedute)
1° la sede dove riunirsi è una sala della Fondazione
Casa Delfino (Cuneo – C.so Nizza n.2) messa a disposizione dalla Fondazione,
gratuitamente.
2° le riunioni avverranno una volta al mese ogni ultimo
mercoledì del mese a partire da
mercoledì 31 Ottobre 2018 dalle ore 18
alle 19,30 sotto la direzione di un moderatore che sarà scelto volta per volta
dai partecipanti della seduta.
3° La comunicazione pubblica del quando e del come si
svolgeranno i dibattiti di cui all’oggetto
sarà decisa dai partecipanti alle
prime sedute, suscettibili di ogni modifica in seguito.
Lo sviluppo della iniziativa è un processo progressivo
ed evolutivo.
Antonio Sartoris
Cuneo 25 Settembre 2018
Per verificare la utilità e realizzabilità in concreto di detto
progetto ho invitato, via e-mail, una trentina di amici che ritenevo
particolarmente sensibili al tema della politica ad una seduta preliminare alla
data sopra indicata del 31 ott.2018
Naturalmente
ho allegato a detta e-mail il testo del progetto come
sopra. Intendevo introdurre il discorso
per suscitare commenti, interrogazioni e – perché no – critiche, gli appunti
che ti trascrivo come segue:
INTRODUZIONE ALL’INCONTRO DELLI 18 OTT. 2018
Cari amici, quello che vi propongo è
un tentativo di uscire da un sistema di comunicazione oggi molto diffuso e cioè
quello di comunicare soprattutto con se stessi.
Sul
presupposto ( molto credibile) che sia molto difficile - ed in certe situazioni
- impossibile far cambiare le idee degli
altri con le nostre, la comunicazione che noi facciamo finisce per essere
rivolta a chi ha le nostre stesse idee.
Io ho un
esperienza personale di questo vero e proprio blocco comunicativo. E’ noto per
chi mi conosce che spesso intervengo in conferenze, comizi e discussioni in
genere quando è il momento dell’apertura
al dialogo con il pubblico. Sto perdendo questa
abitudine perché guardando l’uditorio che partecipa a questi momenti di
comunicazione pubblica mi rendo conto dell’inutilità dei miei eventuali
interventi critici od anche solo interrogativi .
Ciò non per paura di essere considerati avversari delle tesi sostenute dai comunicatori e
recepite dai comunicati ma semplicemente
per la acquisita consapevolezza dell’inutilità di questi miei interventi. In parole povere dalla constatazione che
qualsiasi argomento fossi in grado di
contrapporre alle tesi sostenute dai presenti non smuoverebbe di un millimetro
le idee di questi presenti .
Va anche
segnalato che il pubblico in materia di politica, come anche in materia di filosofia,
letteratura, storia, arte si divide in “parrocchie” che non comunicano, che
hanno i proprii pastori di cui vanno ad ascoltare solo le loro prediche.
La mia
iniziativa di costituire questo circolo di informazione e critica politica è
diretta a rompere questo modo oggi molto diffuso di comunicazione che si
risolve a parlare solo con chi la pensa come noi e quindi sostanzialmente a parlare con noi
stessi, di diventare autoreferenziali e quindi antipolitici al massimo
possibile.
Il circolo invece vuol essere una stanza di
compensazione tra idee ed esperienze
diverse alla ricerca del modo di raggiungere anche tra soggetti diversi per
idee politiche, religiose, o per esperienze personali diverse una concordanza
su alcuni fatti e relative conseguenze degli stessi.
In questa primo incontro ho voluto verificare se c’è
qualcuno che ritiene di condividere
questo mio intento, ed i tal caso, arricchirlo anche modificandolo,
adattandolo in funzione del miglior risultato possibile.
Caro Ulisse, vuoi sapere come è finita ? Della trentina degli invitati sono venuti a
trovarmi all’appuntamento indicato, numero tre persone. In questa situazione la mia nuova utopia è finita
li’ !
P.S. Non è la prima volta.
Ciao Ulisse,
tu almeno non mi deludi, la pensi come
me. Alla prossima. ANTONIO