In questi momenti di rigurgito di idee e di azioni (vedi Horban ed i suoi amici Salvini e Meloni) che con il 25 aprile 1945 credevamo definitivamente sconfitti ricordiamo il monito di SANDRO PERTINI:
L’esperienza fatta nella mia lunga e travagliata vita politica mi ha dimostrato che non esistono le autocrazie illuminate. Le dittature dei giusti e dei puri. Perché chi nega la libertà ai propri concittadini è un tiranno quale che sia la giustificazione – anche la più nobile - che egli offra al suo operato (in genere lo stato di momento eccezionale che si perpetua a data da definire n.d.e.).
Quanto più il Parlamento è radicato nella vita del Paese, parla lo stesso linguaggio, sente gli stessi problemi delle masse popolari, tanto più esso riflette le loro aspirazioni. Inoltre la mia esperienza di Presidente della Camera dei deputati italiana mi ha insegnato che in un vero Parlamento maggioranza e opposizione si confrontano rispecchiando gli interessi diversi e le diverse istanze del Paese , anche le più opposte.
Peraltro in un sistema democratico l’opposizione è necessaria, perché a sostanza di una vera democrazia consiste appunto nel libero raffronto e nel civile contrasto di tutte le idee e di tutte le opinioni(1). È solo questo contrasto che può mettere in luce i lati negativi e le lacune delle diverse posizioni e può, quindi, far prevalere la conclusione più giusta. Ed in questo raffronto sta pure la vitalità del Parlamento.
Forse taluno può trovare eccessiva questa mia esaltazione del Parlamento, ma io sono fermamente convinto che senza un libero Parlamento non si potrà mai avere una democrazia. Certo i contrasti che talvolta si verificano in un libero Parlamento possono far apparire difettoso il regime democratico. In un regime democratico sorgono talora disordini e si levano clamori, mentre l’ordine ed il silenzio regnano nei regimi dittatoriali, ma è l’ordine delle carceri, è il silenzio dei cimiteri. Io alla più perfetta delle dittature preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie.
Quanto più il Parlamento è radicato nella vita del Paese, parla lo stesso linguaggio, sente gli stessi problemi delle masse popolari, tanto più esso riflette le loro aspirazioni. Inoltre la mia esperienza di Presidente della Camera dei deputati italiana mi ha insegnato che in un vero Parlamento maggioranza e opposizione si confrontano rispecchiando gli interessi diversi e le diverse istanze del Paese , anche le più opposte.
Peraltro in un sistema democratico l’opposizione è necessaria, perché a sostanza di una vera democrazia consiste appunto nel libero raffronto e nel civile contrasto di tutte le idee e di tutte le opinioni(1). È solo questo contrasto che può mettere in luce i lati negativi e le lacune delle diverse posizioni e può, quindi, far prevalere la conclusione più giusta. Ed in questo raffronto sta pure la vitalità del Parlamento.
Forse taluno può trovare eccessiva questa mia esaltazione del Parlamento, ma io sono fermamente convinto che senza un libero Parlamento non si potrà mai avere una democrazia. Certo i contrasti che talvolta si verificano in un libero Parlamento possono far apparire difettoso il regime democratico. In un regime democratico sorgono talora disordini e si levano clamori, mentre l’ordine ed il silenzio regnano nei regimi dittatoriali, ma è l’ordine delle carceri, è il silenzio dei cimiteri. Io alla più perfetta delle dittature preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie.
SANDRO PERTINI
Dal Messaggio del Presidente della Repubblica per il nuovo anno. Roma, 31 dicembre 1979.
(1) In un altro discorso Pertini
ha detto:
Nel
Paese vi è oggi la libertà, la libertà per tutti. Memore
dell’antico insegnamento dico al mio avversario: “Io combatto la
tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi sino al
prezzo della mia vita, perché tu la tua idea possa esprimere
liberamente”. Ma non possiamo consentire la libertà di uccidere la
libertà. Questo non lo permetteremo mai, costi quel che costi alle
nostre persone.