venerdì 15 maggio 2020

Le consolazioni della cultura (XII)


A PROPOSITO DI SILVIA ROMANO  e della sua dichiarata conversione all’Islam il Prof. Umberto Galimberti, psichiatra e filosofo di chiara fama, scrive un articolo su La Stampa dell’11 Maggio 2020 -  pag. 20,  in cui sostiene alcune tesi su cui ognuno di noi dovrebbe interrogarsi : 1)“Perché la conversione? non lo sappiamo” la nostra dimensione religiosa è un segreto che ognuno di noi  custodisce  nel profondo della nostra anima” 2)  Quindi per Galimberti in ognuno di noi esiste una dimensione religiosa “così personale, così propria, così difficile da comunicare  perché  quando si ha a che fare con sensi e significati  che oltrepassano la nostra esperienza condivisa, ogni discorso, nel momento in cui si offre alla chiacchiera comune rischia il fraintendimento”. 3) Per evitare ciò Galimberti precisa che “Religioso è quell’atteggiamento che caratterizza chi non accetta che ogni senso e ogni significato si esaurisca nella realtà esistente in cui quotidianamente viviamo”. Per essere ancora più chiaro Galimberti continua “Religiosa è la ricerca di una ulteriorità di senso che coloro che credono chiamano “trascendenza” e che ognuno di noi avverte in ogni momento di insoddisfazione, di delusione, di sconforto, o anche di non completezza per quanto si va realizzando nel corso  della propria esistenza”.
Pur avendo provato tutti questi sentimenti di inferiorità umana io non sento il bisogno di questa “trascendenza” che priva di prove si chiama semplicemente fede, e quindi in me non vi è una dimensione religiosa”.  Se altri ce l’hanno, li rispetto.                       A.S. 


Queste note non sono che una introduzione ad un ulteriore capitolo che abbiamo chiamato


 L’INSEGNAMENTO DEL BUDDHA di Walpola  Rahula. Ediz Adelphi  

La radice di tutti i mali è l’ignoranza… Per progredire oltre è assolutamente necessario liberarsi dal dubbio…

Il solo dire  “io credo, o non ho dubbi” certamente non risolverà il problema. Costringersi a credere e ad accettare una cosa senza comprenderla è un atteggiamento politico e non spirituale o intellettuale.  (pag. 24) …

La maggior parte delle religioni è basata sulla fede, una fede alquanto “cieca”, sembrerebbe. Nel buddismo invece l’enfasi viene posta  sul “vedere, conoscere, comprendere e non sulla fede o sulla credenza“ (pag. 30) …

Riferendosi alla propria illuminazione, il Buddha disse. “Nacque l’occhio, nacque la conoscenza, nacque la conoscenza, nacque la saggezza, nacque la scienza, nacque la luce”. Si tratta sempre di espressioni che si riferiscono al vedere per mezzo della conoscenza o della saggezza (nana dassana) e non al credere per mezzo della fede. (pag.31)…

Il buddismo non è né pessimista né ottimista. Se occorre definirlo, esso è realista, perché adotta una visione realistica della vita e del mondo. Guarda alle cose con oggettività. Non si culla nell’illusione di vivere in un mondo di sogno qui oggi e domani nell’aldilà. Neanche vi spaventa con ogni sorte di paure e di peccati immaginari. Vi dice esattamente ed oggettivamente quello che siete e quello che è il mondo intorno a voi e vi mostra la via per la libertà, la pace, la tranquillità e la felicità perfetta. (pag. 41) ...

                                               ( 2- continua)