Caro Ulisse (C.U.) ,
il Giorno della Memoria per CASA DELFINO è sempre stato un momento di ricerca e approfondimento sui temi
connessi con la SCHOA che in lingua ebraica
significa “catastrofe” “distruzione”: l’antisemitismo e/o razzismo, la
violenza più brutale il mal assoluto, ma anche la responsabilità ed il castigo.
Oggi 27
Gennaio 2018 parleremo della COLPA non solo del popolo tedesco ma di tutti gli
uomini che vissero negli anni 25 -45 del secolo scorso. LA QUESTIONE DELLA
COLPA - Sulla responsabilità
politica della Germania – è un
libro scritto da Karl Jaspers.
CHI E’ CARL JASPERS,
Carl Jaspers nasce a
Oldenburg, BassaSassonia, nel 1883. Si laurea in medicina, diventa psichiatra e
filosofo. Nel 1933, con la salita al potere di Adolf Hitler e del nazismo,
poiché sua moglie Gertrud Mayer è ebrea, entra nel novero dei potenziali nemici
el Reich. Nel 1937 gli impongono un’alternativa: o lasciare la Germania o
lasciare la moglie. Non lascerò né la Germania né mia moglie, risponde. Viene
allontanato dall’Università di Heidelberg, dove studia ed insegna. Si ritira a
vita privata con Gertrud. Nel 1938 a ogni casa editrice tedesca è vietato
pubblicare opere di Jaspers. Fa la fame, si ammala. Negli anni della guerra,
per evitare a sé ed a Gertrud l’eventualità devastante della deportazione, pare
conservi pasticche di cianuro a portata di mano. L’arresto è in effetti
stabilito, ma non c’è esecuzione probabilmente per l’avanzata degli americani.
Nel 1946, a guerra finita, torna alla vita accademica. Tiene un ciclo di
lezioni oggi tradotte e raggruppate nel libro che vi ho detto “La QUESTIONE DELLA COLPA”. In sintesi dice :” Noi tedeschi siamo
obbligati, senza alcuna eccezione, a vedere chiaro sulla questione della nostra
colpa ed a trarne le conseguenze. La questione della colpa, più che essere una
questione posta dagli altri a noi, è una questione che noi poniamo a noi
stessi. Ci obbliga la nostra dignità di uomini”. La colpa che riconosceva a sé
stesso era di avere sottovalutato il nazismo e di non essersi opposto per tempo
e col dovuto vigore. E per questa ragione avertì: “Ognuno è responsabile della
situazione politica del proprio Paese”
Il tema della
colpa individuata da Jaspers è ben
presente nel documentario che ora vi farò vedere :
Si
tratta di una intervista fatta a Brunilde POMSEL, segretaria nel periodo nazista
di Goebels, intervista intervallata dalla presentazione di documenti terribili
ed inediti sui campi di concentramento nazisti.
Ad introduzione e commento del documentario vorrei
porre l’accento sull’INDIFFERENZA e
L’IMPOTENZA del singolo di fronte al
Moloch del Male.
Sull’indifferenza
vi leggo quanto dice Jaspers (pag. 26) “I cittadini sono nella maggior parte
estranei alla vita politica. La potenza dello Stato non viene qui sentita come
cosa che li riguarda. Essi non si
considerano corresponsabili, ma fanno solo da inerti spettatori della vita
politica, e lavorano ed operano obbedendo ciecamente. Essi conservano la loro
buona coscienza nell’ubbidienza, senza partecipare a ciò che i detentori del
potere decidono e fanno. Subiscono la realtà politica come qualche cosa di
estraneo a loro. Cercano di cavarsela con astuzia e di trarre i propri vantaggi
personali, oppure vivono in un cieco entusiasmo (fanatismo) fatto di sacrifici
“
Sulla
IMPOTENZA e/o CODARDIA vi leggo quanto
dice la POMSEL
“” Non sono il tipo di persona che resiste. Non ne
avrei il coraggio. Sono una dei codardi. Questo è quello che cerco sempre di spiegare alle persone di oggi.
Farei domande stupide ed ingenue se avessi la loro età. Direi: “Avresti dovuto
autoescluderti. Sarei stata capace di decidere per me soltanto ? No, non avresti potuto. Chi lo ha fatto, ha
messo a repentaglio la propria vita. Era da schiocchi farlo. Se avessero tenuto
la bocca chiusa, oggi sarebbero vivi. Tutto per quel diavolo di un foglietto,
tutto questo per un volantino””
QUESTI SONO I TEMI SU CUI VI INVITO A
RIFLETTERE OGGI E SEMPRE..
Voglio ancora dirvi due parole sul
presente : oggi vi sono
circostanze storiche molto simili a quelle in cui si sono
trovati a vivere i nostri padri. E noi
cosa facciamo ?
La shoa è il passato che molti milioni di uomini hanno vissuto tragicamente ma che la
maggioranza della popolazione mondiale ha per lo più vissuto nell’indifferenza
e/o impotenza.
I tempi in cui stiamo vivendo hanno messo dinanzi ai nostri
occhi (in modo ancora più esplicito e
dettagliato specie con i moderni mezzi di comunicazione) e quindi alla nostra coscienza, tragedie
umane indicibili ,
Si
pensi alle sofferenze provocate dalle
guerre contemporanee a milioni di esseri umani : il Vietnam, l’Agfanistan, il
Libano, la Siria. E proprio ieri ed oggi, la tragedia degli immigrati.
Tra
le verità nate da questo evento a noi contemporaneo, ci sono quelle che i morti
hanno portato in mare divenuto il loro cimitero. Ma non sapremo mai ciò che le
vittime provarono nelle tenebre che precedettero la loro morte .
Sono queste le verità che dobbiamo
decifrare, capire e ricordare nelle
nostre decisioni politiche.
O altrimenti a chi non lo farà – come diceva Primo
Levi - si sfasci la casa, la malattia lo
impedisca, i suoi nati torcano il viso
da lui.
Antonio Sartoris
Letto nella sala grande della Fondazione Casa Delfino in Cuneo nl pomeriggio di domenica 27 Gennaio 2019
Letto nella sala grande della Fondazione Casa Delfino in Cuneo nl pomeriggio di domenica 27 Gennaio 2019