martedì 26 ottobre 2021

CAMERATI

Caro Ulisse, ti segnalo che in un angolino de La Repubblica del 4 Nov. 2021 ho letto un articoletto, piccolo piccolo, dal titolo CAMERATI. L’autore ,il giornalista Paolo Berizzi (mi pare sotto scorta perchè oggetto di minacce neofasciste) scriveva. “ Emergono particolari sul corteo con cui i nostalgici del fascismo, domenica scorsa, a Predappio hanno celebrato il ))° anniversario della marcia su Roma. Tra camice nere, elogio della razza e scritte “onore al Duce” , al fianco della organizzatore Mirco Santarelli – presidente della sezione di Ravenna e la Associazione nazionale Arditi d’Italia – era presente Francesco Minutillo, (avvocato anche di Santarelli) e fino a pochi mesi fa esponente di Fratelli d’Italia-. Un passato nella Destra di Storace, nel 2016 Minutillo invocava nuove leggi razziali contro islamici e negri. Alla fine della cerimonia al cimitero di San Cassiano in Pennino, è stato scandito per tre volte l’appello “camerata Benito Mussolini” al quale i camerati hanno risposto “ presente”. Mio commento : non so cosa aspettino, i P.M. di competenza ad ordinare ai Carabinieri la denuncia di questi fatti e di queste persone in base al preciso dettato della Legge 20 Giugno 1952 n. 645 (detta Legge Scelba dal nome del Ministro degli Interni di allora) che in materia di apologia del fascismo punisce : “chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità “ di riorganizzazione del disciolto partito fascista e “chiunque pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”. Alla prossima, ciao ANTONIO Cuneo 13 Nov. 2021

sabato 23 ottobre 2021

TANTO TUONO' CHE PIOVVE

Caro Ulisse, è stato detto che chi non ricorda il passato è destinato a ripeterlo anche se sotto forme diverse da quelle originali. La vita politica e sociale che stiamo vivendo mi ricorda il periodo storico del prefascismo per limitarmi a fare riferimento al tempo storico più prossimo al nostro. L’episodio della contestazione contro il greenpass del popolo di Trieste mi ricorda molto la contestazione dannunziana del popolo di Fiume (coincidenze di etnicità ?). Quella storica contestazione fu risolta con la forza : Giolitti mandò due o tre navi militari nel porto di Fiume e con due cannonate la questione fiumana fu risolta. Vedremo come si risolverà quella triestina: non ho certo rimpianti in proposito ma mi interessa ricordare una certa assonanza del clima di questa contestazione con quella di allora, entrambe essenzialmente politiche , come del resto viene evidenziata dagli argomenti politico/giuridici di alcuni intellettuali ( Cacciari, Agamben, Barbero, Odifreddi, Vattimo etc.) Un altro elemento che mi ricorda l’humus da cui è emerso e cresciuto il fascismo di Mussolini, è il dissesto culturale/politico che da tempo va corrodendo la struttura democratica del nostro Paese e che ha la sua palese dimostrazione nel disinteresse e/ indifferenza alle vicende politiche di un sempre maggior numero di cittadini (vedasi la diserzione dalle urne) . In una intervista di E. Scalfari pubblicata su La Repubblica del 28 Luglio 1981 (sic), Enrico Berlinguer diceva: “”I partiti non fanno più politica. I partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia. I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa e mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente. Idee, ideali, programmi, pochi e vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contradditori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con il bene comune. Non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un boss ed un sotto-boss. I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche , gli istituti culturali, gli ospedali, le università. La Rai-TV, alcuni grandi giornali. …. Insomma tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico. Tutte le “operazioni” che le diverse istituzioni e il loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione del partito o della corrente del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un’autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un’attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi ,anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti. Molti italiani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi, (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne. I partiti debbono, come dice la nostra Costituzione concorrere alla volontà politica della Nazione e ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi di Stato sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo, controllando democraticamente l’operato delle istituzioni. La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della, politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale nell’Italia d’oggi fa tutt’uno con l’occupazione dello Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt’uno con la guerra per bande, fa tutt’uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati……Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un ampio consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi ed intollerabili privilegi (e metodi come sopra descritti n.d.a). Se questi elementi non ci sono, l’operazione non può riuscire . Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi ; rischia di soffocare in una palude. Trent’anni fa così diceva Berlinguer. Non mi sembra che la situazione politica italiana sia cambiata. Ma la sfiducia nella politica lentamente ma inesorabilmente sale ed i segnali del malcontento aumentano. E’ come un temporale di cui si sentono i lontani brontolii, si vedono nubi nere addensarsi, ogni tanto scoppia il lampo delle saette, ed alla fine giunge il disastro e si salvi chi può. Ciao, alla prossima ANTONIO Cuneo 23 Ottobre 2021

giovedì 14 ottobre 2021

PER UN ANTIFASCISMO SENZA SE E SENZA MA, ODIO GLI INDIFFERENTI.

Caro Ulisse, ti comunico che ho pubblicato un mio saggio fattuale dal titolo : “CONSENSI E COMPROMESSI. Duccio Galimberti, Nuto Revelli, Giorgio Bocca ai tempi del fascismo” Ediz. Fondazione Casa Delfino- Cuneo. pag. 134 - € 10. In estrema sintesi ivi mi interrogo sul progressivo imbarbarimento collettivo provocato dal sorgere e consolidarsi del fascismo . Riferendomi alla gioventù di tre eroi della resistenza antifascista prendo atto che ogni compromesso , sia imposto che volontario, necessario e/o opportuno, contenuto e/o illimitato , deve sempre essere valutato nel contesto in cui viene a verificarsi. Tuttavia affermo che la riflessione critica ed autocritica sulle propria storia è fattore essenziale per costruire la strategia del futuro. Se prevale la ignoranza e/o l’indifferenza “mala tempora currunt” perché il sonno della democrazia genera fascismo. Potrai acquistare questo mio lavoro, presso le librerie di Cuneo : L’Ippogrifo di C.so Nizza, L’Acciuga di Via Dronero, e Stella Maris di Via F. Cavallotti nonché nelle edicole di giornali di C.so Nizza al n. 2 ed al n.13. Vai a comprarlo e fallo comprare. Il ricavo va interamente alla Fondazione Casa Delfino che -tu sai- opera solo per la diffusione della cultura. Grazie e ciao. ANTONIO.

martedì 5 ottobre 2021

CASO MIMMO LUCANO

Caro Ulisse, ti mando la copia della lettera ho mandato al FATTO QUOTIDIANO il 1° ott.2021 e che detto giornale, che apprezzo molto, non ha pubblicato. Mi consolo perchè sto scrivendo un pamphlet (l'AFFAIRE LUCANO) che pubblicherò tra i "Girini" della Fondazione Casa Delfino e di cui Ti darò notizie quanto prima. Ciao A.S ====================== Egregio sig. Direttore, Sono sconvolto dalla notizia che il Tribunale di Locri ha condannato a 13 anni reclusione (sic) Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace l’unico sindaco italiano che aveva realizzato un vero sistema di integrazione degli emigranti coinvolgendo i suoi concittadini e facendo rivivere il suo comune. Per inciso, ricordo che l’assessore regionale piemontese (giunta Chiamparino) Monica Cerutti aveva proposto lo stesso metodo per ripopolare le nostre belle ma deserte montagne. Forse il Tribunale di Locri darà un colpo mortale all’unico modo civile di rispondere alla inarrestabile emigrazione dei “diversi” come il Procuratore di Catania ha cercato di impedire che le OGM strumento umano e civile, potessero limitare la mattanza dei “negri”. Il Dott. Travaglio con la chiarezza e competenza ben note ha cercato di interpretare la motivazione che farà seguito al verdetto di Locri. Con i suoi criteri giuridici la condanna di Mimmo Lucano appare inevitabile e giusta ma dimentica la passione e l’emotività dei suoi comportamenti: almeno di questi non si può dubitare. Come ex avvocato so benissimo che l’art. 90 del codice penale fascista (codice Rocco) , dichiara che “Gli stati emotivi o passionali non escludono nè diminuiscono l'imputabilità” ma è perciò che in ogni sede sostengo che il giudizio sui fatti sia rimesso ad una “giuria popolare” come avviene nel processo americano. Solo così, liberi e numerosi cittadini avrebbero potuto valutare anche la emotività ed il contesto che hanno indotto Mimmo Lucano a comportarsi, ammesso e non concesso, come dai capi di imputazione del processo di Locri, ed a dichiararlo “non colpevole”. ANTONIO SARTORIS (vecchio avvocato di Cuneo)

IL NUOVO CHE E' FALLITO

Caro Ulisse, dopo i risultati delle elezioni politiche di domenica 1° Ottobre 2021, ti scrivo alcune mie considerazioni che mando anche al FATTO QUOTIDIANO di Travaglio, con poche speranze di pubblicazione. Vedremo. Ciao A.S. ========== IL NUOVO CHE E’ FALLITO Questo titolo parafrasa quello notissimo di un libro di Ignazio Silone, “Il dio che è fallito”, e che si riferisce alla disillusione che tanti uomini di buona fede hanno provato di fronte alla degenerazione delle speranze socialiste nel realismo comunista. La conclusione di questa degenerazione è stata il fallimento, non la scomparsa, di quelle idee. Fatte salve le evidenti differenze mi sembra che questo sia il destino ormai irreparabile del “Movimento 5 stelle”. Dopo il fallimento del tentativo insurrezionale delle “brigate rosse”, dopo la tragica ecatombe dei partiti politici tradizionali cacciati all’inferno dalla operazione giudiziaria chiamata “mani pulite”, dopo essersi svegliati dall’inganno solo diretto al lucro di Berlusconi, anche se delusi, gli italiani hanno ancora una volta sperato nel “nuovo”. Le promesse di onestà, di operosità e di radicale innovazione hanno ridato a tanti fiducia nella politica e tanti l’ hanno riposta nel Movimento 5 stelle”. Oggi si ritrovano con un parlamento ove la maggioranza, tuttora rappresentata dal Movimento 5 S., non ha più “una visione” (quella di una totale e profonda riforma dello Stato) , pensa solo a mantenersi a galla disconoscendo regole sacrosante solennemente promesse ai suoi elettori proprio come garanzia dell’avvento del “nuovo”. Per esempio quelle relative alla limitata durata del mandato parlamentare, alla riduzione dei profitti degli eletti, al rigido rifiuto di alleanze compromettenti e quindi vivendo in un perpetuo regime di conflitti e/o compromessi interni ed esterni . Ancora una volta l’elettore si sente tradito e perde fiducia nella politica. Ma fa male. Proprio il fallimento dell’avventura dei 5 Stelle, come quella del socialismo consentono ai commentatori “pragmatici”, di affermare che è finita l’epoca dei “fenomeni” e delle emozioni. In realtà è proprio questa l’epoca della politica dei “fenomeni” cioè di comportamenti radicalmente nuovi che diano emozioni e felicità che il popolo (e chi se no) deve continuare a cercare, nonostante tante disillusioni. Mi auguro che non sia vana questa ricerca. Ricordava Giovanni Amendola, ucciso dai fascisti nel 1926: “I vecchi politici quando si trovavano di fronte a situazioni apparentemente insuperabili formulavano così la loro terapia: “io e il tempo”.