domenica 4 novembre 2018

TOTO' E D'ANNUNZIO (COSE DI CUNEO)


Ho appreso con incredulità la notizia che la nuova dirigenza dell’ ass. Uomini di Mondo (quella che si rifà al mite Totò)  faccia riferimento a Gabriele D’Annunzio  in occasione della “festa” del 4 Novembre. A parte il fatto che si festeggi una vittoria guerresca che è costata 650.000 morti e  molte decine di migliaia di feriti oltre a danni immani, il riferimento al “Vate”lo ritengo veramente improprio. D’Annunzio è stato un interventista accanito giungendo nel suo celebre discorso a Quarto, nel Maggio 1915,  ad esaltare la guerra come il futurista Marinetti che la dichiarava “sola igiene del mondo” (si stima che durante la prima Grande Guerra  persero la vita poco meno di 9.722.000 soldati con oltre 21 milioni di feriti).   Nel suo famoso volo aereo su Trieste (non Vienna)  non dichiarò affatto che la guerra potesse divenire un “inutile strage” (parole del Papa Benedetto XV ) ma nello spirito esibizionistico di questa ed altre sue imprese (Buccari, Fiume etc) intimò agli austriaci di arrendersi (sic).
Ricordare con onore  D’Annunzio,  fascistissimo fin dalla prima all’ultima ora, a Cuneo, capitale della Resistenza, mi pare una idea veramente  sciocca.                                                            ANTONIO SARTORIS

Inviato oggi 4 Ott. 2018 a La Stampa (ediz, locale) e a La Guida per la pubblicazione