martedì 29 novembre 2022

MEMORIALE SULLA GUERRA IN UCRAINA (puntata VII°)

Caro Ulisse, Ho inviato al Dott. Travaglio de Il Fatto Quotidiano che è sempre attento ai miei sfoghi di pensiero, la seguente lettera Caro Direttore, Sui giornali di oggi leggo l'ultima trovata del parlamento europeo: per agevolare le trattative di pace tra Russia e l’Ucraina dichiara che "la Russia è uno Stato terrorista" . In detta deliberazione approvata con 494 voti favorevoli e 58 contrari (fra cui quelli dei 5 stelle, ispirati dal buon senso) si sostiene che "gli attacchi e le atrocità intenzionali delle forze russe e dei loro delegati (sic !) contro i cittadini, la distruzione delle infrastrutture civili, e altre gravi violazioni del diritto internazionale ed umanitario sono tutti atti di terrore e crimini di guerra”. Gli attuali rappresentanti dell'Europa hanno dimenticato o gli è stato comodo dimenticare che non molti anni fa, gli "alleati" hanno condotto l'ultima guerra mondiale anche con i bombardamenti a "tappeto" (migliaia di bombardieri che sganciavano centinaia di migliaia di bombe e spezzoni incendiari) sulle nostre città "civili" , uccidendo e ferendo milioni di cittadini "civili", distruggendo case e infrastrutture "civili". Hanno dimenticato che fra il 13 e il 15 febbraio 1945 Dresda, “la civilissim,a Firenze del nord “ subì tre terribili bombardamenti a tappeto ad opera dei bombardieri alleati (Inglesi), che sganciarono sulla città 3 900 tonnellate di bombe, di cui molte incendiarie, allo scopo preordinato di sterminare la popolazione, e fu nuovamente bombardata dalla USAAF, con 2 700 tonnellate di bombe, il 2 marzo e il 17 aprile del 1945. Gli americani nell’Agosto 1945 i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki hanno raso al suolo le "civilissime" città . Purtroppo le guerre attuali non si fanno più con le battaglia campali di stile napoleonico ma attaccando il nemico nella sua globalità nazionale e con qualsiasi mezzo possibile. E' per questo che bisogna evitare le guerre, anche quelle difensive perchè poi finisce che per difendersi bisogna attaccare secondo l'insegnamento del noto brocardo "se vuoi la pace prepara la guerra". Sì bisogna evitare le guerre, ed evitare che comincino. Antonio Sartoris PUBBLICATA SU “IL FATTO QUOTIDIANO” 28 Nov. 2022

lunedì 28 novembre 2022

MEMORIALE SULLA GUERRA IN UCRAINA (VI° puntata)

Caro Ulisse, purtroppo ho dovuto trascurarti per un po' perchè alla mia età (sono ormai 92 anni compiuti a ottobre), l'attività della Fondazione Casa Delfino di cui sono presidente, mi pesa parecchio. Poichè però vedo dalla statistica di questo mio blog che i lettori delle mie lettere a te non sono pochi, bene o male vado a avanti. Continuando nei miei commenti sui fatti di questa terribile, sanguinosa guerra (ma tutte le guerre lo sono) ricorderai che nella mia ultima lettera del 10 ottobre ho fatto riferimento agli accordi di Minsk che ponevano termine al conflitto che già nel 2014 contrapponeva le dichiarate Repubbliche del Donetsk e del Lugansk (russofile e russofone) allo stato centrale. Il compromesso raggiunto in detti accordi consentiva che lo Stato ucraino mantenesse la sovranità su detti territori ma insieme riconoscesse loro una certa indipendenza amministrativa. Una situazione simile a quella dell' Alto Adige anch’esso come Sud Tirolo oggetto di una “invasione” nel 1915/18 dell’ Italia contro l’Austria. Era evidente che mi richiamassi agli accordi Minsk per proporli come base per le nuove trattative di una tanto invocata pace tra Russia e Ucraina Mi ha fatto perciò piacere, perché concordante con le mie idee, apprendere che un gruppo di importanti intellettuali italiani ha firmato un appello per “ un negoziato credibile per fermare la guerra”. I firmatari sono: Antonio Baldassarre, Pierangelo Buttafuoco,, Massimo Cacciari,, Franco Cardini, Agostino Carrino, Francesco Izzo, Mauro Magatti, Eugenio Mazzarella, Giuseppe Vacca, Marcello Veneziani, Stefano Zamagni. Solo “Il Fatto Quotidiano” delli 16 Ott. 2022 ha dato notizia di questo appello con l’articolo che qui trascrivo. “La minaccia di un’apocalisse nucleare non è una novità. L’atomica è già stata usata. Non è impossibile che si ripeta. Di fronte a questa minaccia l’opinione pubblica sembra pericolosamente assuefatta. Si diffonde una pericolosa sensazione di inevitabilità e di rassegnazione, o, peggio, l’idea che solo una “resa dei conti” possa far nascere un nuovo e stabile ordine mondiale. Ma oggi nessuna guerra può imporre un ordine sotto le cui macerie non restino il pianeta, i popoli, l’umanità tutta. Non ci si può rassegnare. Ma a una volontà razionale di pace bisogna offrire uno scenario credibile per chiudere questo conflitto, divampato con l’aggressione russa al di là delle gravissime tensioni nel Donbass. Un conflitto che non può avere la vittoria tutta da una parte e la sconfitta tutta dall’altra. Tutti gli attori in conflitto, quelli che stanno sul teatro di guerra e quelli che l’alimentano o non lo impediscono , ne debbono essere consapevoli. Riteniamo che i governi responsabili debbano muoversi su queste linee: 1) neutralità di un’Ucraina che entri nell’UE, ma non nella Nato, secondo l’impegno riconosciuto, anche se solo verbale, dagli Usa alla Russia di Gorbaciov dopo la caduta del Muro e lo scioglimento unilaterale del Patto di Varsavia; 2) concordato riconoscimento dello status de facto della Crimea, tradizionalmente russa e illegalmente “donata” da Krusciov alla Repubblica Sovietica Ucraina; 3) autonomia delle regioni russofone di Lugansk e Donetsk entro l’Ucraina secondo i Trattati di Minsk, con reali garanzie europee o in alternativa referendum popolari sotto la supervisione dell’Onu; 4) definizione dello status amministrativo degli altri territori contesi del Donbass per gestire il melting pot russo-ucraino ce nella storia di quelle regioni si è dato ed eventualmente con la creazione di un ente paritario russo-ucraino che gestisca le ricchezze minerarie di quelle zone nel loro reciproco interesse: 5) simmetrica de-e-scalation delle sanzioni europee e internazionali e dell’impegno militare russo nella regione; 6) piano internazionale di ricostruzione dell’Ucraina. “Questo”, conclude l’articolo del Fatto Quotidiano che ho trascritto “l’appello dei “saggi” intellettuali firmatari dell’appello, che “idealmente”, sottoscrivo anch’io, e questi possono essere i punti di partenza per un cessate il fuoco che questo appello ,auspica fortemente. In una direzione simile va da ultimo la proposta di Elon Musk e da tempo le sollecitazioni di Henry Kissiger ad una soluzione che nel risetti delle ragioni dell’Ucraina offra una via d’uscita al fallimento militare di Putin sul terreno. Sono le linee più credibili di un negoziato possibile e necessario, anche per l’unica Agenzia mondiale all’opera davvero per la Pace, la Chiesa di Roma. Questa soluzione conviene a tutti, anche all’Occidente e n particolari ai Paesi dell’ UE, i più minacciati dall’ipotesi di un disperato attacco nucleare russo. E all’Ucraina stessa, se non vorrà essere la nuova Corea nel cuore dell’Europa per i prossimi 50 anni- “” Meditate, meditate, caro Ulisse e cari lettori di questa lettera. Questi sono pensieri per una pace di buon senso ! Ciao caro Ulisse e ciao a tutti i miei lettori. A.S.

lunedì 10 ottobre 2022

MEMORIALE SULLA GUERRA IN UCRAINA (puntata V°)

Caro Ulisse, nei vari commenti su questa,attuale,guerra in Ucraina avrai sentito anche tu parlare di "violazione degli accordi di Minsk". Andate a vedere in Wikipedia di cosa si tratta e vedrete che la mia proposta (parte IV° del memoriale sulla guerra) di accordi tra Russia ed Ucraina modellati sugli accordi italiani per dare autonomia all'Alto Adige rimanendo lo stesso in territorio italiano, non siano poi così peregrini. Cosa sono gli ACCORDI DI MINSK: vedasi le notozie che io prendo da WIKIPEDIA,e riporto come segue: Il Protocollo di Minsk era un accordo per porre fine alla guerra dell'Ucraina orientale, raggiunto il 5 settembre 2014 dal Gruppo di Contatto Trilaterale sull'Ucraina, composto dai rappresentanti di Ucraina, Russia, Repubblica Popolare di Doneck (DNR) e Repubblica Popolare di Lugansk (LNR). È stato firmato dopo estesi colloqui a Minsk, la capitale della Bielorussia, sotto l'egida della Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) Protocollo di Minsk Minsk Protocol.svg Contesto Guerra del Donbass Firma 5 settembre 2014 Luogo Minsk, Bielorussia Bielorussia Parti Ucraina Ucraina Russia Russia Mediatori Francia François Hollande Germania Angela Merkel Firmatari originali OSCE flag.svg Heidi Tagliavini Ucraina Leonid Kučma Russia Michail Zurabov Flag of the Donetsk People's Republic.svg Aleksandr Zacharčenko Flag of the Luhansk People's Republic.svg Igor' Plotnickij Firmatari successivi Heidi Tagliavini Leonid Kučma Mikhail Zurabov Alexander Zakharchenko e Igor' Venediktovič Plotnickij voci di trattati presenti su Wikipedi Succeduto a diversi tentativi precedenti di cessare i combattimenti nella regione di Donbass (Ucraina orientale), prevedeva un cessate il fuoco immediato, lo scambio dei prigionieri e l'impegno, da parte dell'Ucraina, di garantire maggiori poteri alle regioni di Doneck e Lugansk. Tuttavia, nonostante abbia portato ad un'iniziale diminuzione delle ostilità, l'accordo non è stato rispettato. Processo e stesura del protocollo L'accordo è stato formulato dal Gruppo di contatto Trilaterale sull'Ucraina, composto da rappresentanti di Ucraina, Russia e l'OSCE. Il gruppo è stato creato nel mese di giugno come un modo per facilitare la risoluzione dei conflitti in Ucraina orientale e meridionale. Le riunioni del gruppo, insieme con i rappresentanti informali delle repubbliche secessioniste di Doneck e di Lugansk, si sono svolte nel 31 luglio, il 26 agosto, il 1º settembre e il 5 settembre. I dettagli dell'accordo siglato il 5 settembre assomigliano in gran parte al piano di pace di 15 punti proposto dal presidente ucraino Porošenko il 20 giugno. I seguenti rappresentanti hanno firmato il documento: L'inviata speciale svizzera e rappresentante dell'OSCE: Heidi Tagliavini; L'ex presidente dell'Ucrae ucraino: Leonid Kučma I leader delle Repubbliche filorusse in Ucraina e Repubblica Popolare di Doneck (DNR) e Repubblica e Repubblica Popolare di Lugansk (LNR): Aleksandr Zacharčenko e Igor' Plotnickij e infine il rappresentante russo: Mikhail Zurabov; Caro Ulisse perchè per far cessare la carneficina ella attuale guerra in Ucraina non si può fare un nuovo accordo di Misk ? BISOGNA PERO' CHE TUTTI LO RISPETTINO. Ciao ANTONIO

domenica 9 ottobre 2022

MEMORIALE SULLA GUERRA IN UCRAINA (IV° puntata )

Caro Ulisse, in data 25 settembre 2022 ho inviato al Dott. Travaglio del "Fatto quotidiano" un mio sfogo personale che (ovviamente non pubblicato) oggi ritengo sia sempre valido e quindi te lo mando: ""Questa volta sono indignato per le parole che ho sentito pronunciare (davanti a parecchie sedie vuote) dal Dott. Draghi in sede ONU. Egli ha dichiarato che i referendum popolari indetti da Putin in Dombas sarebbero “violazioni del diritto internazionale”. Così lo strumento più istituzionalmente democratico, previsto anche dalla nostra Costituzione, viene escluso dalla possibilità di realizzazione dell’unica, attuale, soluzione pacifica del conflitto russo-ucraino evitando l’impossibile vittoria di uno solo dei due contendenti. Proprio interpellando (con tutte le garanzie di libertà di voto, come non hanno mai fatto i governi dell’Ucraina) si potrebbe concretamente verificare la fondatezza della richiesta di milioni di abitanti di quelle regioni, di una efficiente autonomia da Kiev. La fondatezza di tale autonomia dovrebbe allora essere realizzata conciliando il mantenimento della sovranità ucraina con la gestione autonoma amministrativa, con lingua e cultura russofila di quei territori oggi contesi. Si raggiungerebbe così la tanto invocata pace, senza vinti ne vincitori. Esattamente quanto è avvenuto in Italia in presenza di un vero conflitto armato, dopo il 1945, in Alto Adige risolto con l’ ampia autonomia concessa a quel territorio dichiaratamente e concretamente tedescofilo (ma Draghi non è De Gasperi). La verità è che gli USA (tramite la Nato) vogliono “sconfiggere” cioè rendere ininfluente sullo scacchiere internazionale la sempre odiata Russia."" Richiamavo l'affermazione oggi continuamente invovcvata incominciando dal Papa: ci vuole la pace ! Ma mentre,Zelenski firma un decreto che impedisce la pace perchè impone la negazione di una qualsiasi con la Russia, nessuno - a cominciare dagli USA - propone anche liù,ridotta trattativa di pace. Io non sono nessuno ma un trattato di mutua tolleranza lo vedrei proposto molto. Niente da fare e padsso dopo passo si va verso la bomba atomica. Adesso Zelenski, non sufficientemente contento dell'ottenuto arretramento dei russi nel Donbass passa avva vendetta. Ptrima uccide la figlia innocente del filosofo russo (non mi ricordo il nome) con un attentato mortale a Mosca, poi mette fuori servizio, probabilmente per sempre, il gasdotto con cui la Germania ed anche noi compravamo il gas dalla Russia e che quindi non consentirà, anche in futuro, che dovrà pur venire, più commercio di gas tra l'Europa e la Russia. E' notizia di ieri, salta - per un attentato esplosivo - il ponte di collegamento tra la penisola di Crimea e la terra ferma russa. Sono fatti con le relative conseguenze ad esclusivo vantaggio degli ucraini che però hanno l'impudenza di attribuirli ai russi che ne sono vittime. Il principio di ricercare la causa di un avvenimento attraverso la individuaziomne a chi tale avvenimento giova, non vale per la intera opinione pubblica occidentale, o meglio per i suoi mezzi di informaziomne. Che tempi, caro Ulisse, e se continuiamo così, chissà cosa andremo a vedere ! Ciao ANTONIO

domenica 3 luglio 2022

MEMORIALE SULLA GUERRA IN UCRAINA (III ° puntata)

Caro Ulisse, - Le ultime notizie dal fronte russo-ucraino confermano che i due protettorati russi sul territorio ucraino il Donbass e Lugasnsk sono ormai saldamente in mani russe, come volevasi dimostrare. Che cosa aspetta Zelenski a chiedere un armistizio ? Lui stesso ha dichiarato che l’esercito ucraino perde 200 soldati al giorno da parte russa si parla di 30.000 morti, buona parte della Ucraina meridionale è un deserto di macerie. Che cosa si vuole di più del massacro della popolazione civile (oltre quella fuoruscita dalla sua terra in 8 milioni di persone). WIKIPEDIA spiega: L'armistizio (sostantivo maschile, dal latino moderno armistitium, composto di arma, "armi", ed il tema di stare, "fermarsi") è un accordo fra stati belligeranti che sospende, totalmente o parzialmente, a tempo determinato o indeterminato, le ostilità. Sto leggendo le “Memorie del Terzo Reich” di Albert Speer (già ministro nazista) e nella descrizione dello stato d’animo di Hitler e della maggior parte dei gerarchi a lui vicini negli ultimi mesi prima del collasso della Germania mi pare di intravedere, sia nei dirigenti ucraini che in quelli russi, una comune posizione di base: l’assoluta indifferenza di quanto sta e starà avvenendo ai loro popoli. Perchè Zelenski non chiede l’armistizio alla Russia anzichè continuare a chiedere armi, armi per versare altro sangue, sangue ? “La buona diplomazia deve mirare a far sì che un popolo non si autodistrugga con l’eroismo, ma si conservi in modo e senso positivo. Non c’è strada diretta a tal fine che non sia utile, e il non percorrerla è un delitto…” Questa frase l’ha scritta Adolf Hitler nel suo Mein Kampf, l’ha scritta ma non l’ha applicata, ed il disastro delle Germania del 1945, l’abbiamo visto tutti. Ciao, alla prossima 3 Luglio 2022

mercoledì 11 maggio 2022

MEMORIALE SULLA GUERRA IN UCRAINA ( II° puntata)

Caro Ulisse, in mezzo alla babele di fatti (indimostrati) e opinioni (soggettive) ho soperto un interprete della guerra in Ucraina che mi pare affidabile per i motivi di cui alla lettera che gli ho mandato e che ti trascrivo qui di seguito : Caro Prof. Orsini, permetta di porgerle le più vive congratulazioni per la sua “lezione” sullo scottante tema della guerra in Ucraina che ho ascoltato ieri sera nella trasmissione Carta Bianca condotta dalla intelligente sig.ra Berlinguer. Le sue chiare, lucide, e realistiche argomentazioni e conclusioni su un tema così delicato , mi ricordano il limpido ”argomentare” del mio maestro Norberto Bobbio. La seguirò con molta attenzione nei ragionamenti che certamente continuerà a sviluppare in relazione all’andamento della guerra e delle sue conseguenze. Sono contento che si sia dichiarato “socialista liberale” perché tale mi considero e così era N. Bobbio. Sono anche contento che il direttore Travaglio (a cui ho esposto alcune mie idee e che, nonostante non sempre le condivida, mi ha sempre gentilmente risposto) le abbia consentito di esporre le sue idee sul Fatto Quotidiano, vera voce “social liberale” tra i grigi se non neri, media nazionali Seguirò il suo “argomentare” con ammirazione e fiducia. Gradisca i più cordiali saluti Avv.to ANTONIO SARTORIS Cuneo, 30 Marzo 2022 =============================== Caro Ulisse, seguendo gli interventi del Prof. ORSINI sia su IL FATTO QUOTIDIANO sia nella trasmissione televisiva "CARTA BIANCA" diretta dalla signora Bianca Berlinguer, gli ho nuovamente scritto con la lettera che ti trascivo e da cui potrai rilevare i motivi che a ciò, mi hanno indotto. Ecco la lettera : Caro Prof. Orsini, prima di tutto mi permetta di esprimerle la più sincera, direi affettuosa, solidarietà e insieme deprecazione per la persecuzione di cui è da tempo oggetto, persecuzione diretta a impedirle di fare conoscere il suo pensiero competente e lucidamente espresso. Mi auguro di poterla ancora sentire nella trasmissione televisiva “Carta Bianca” e leggere sul Fatto Quotidiano. L’ultimo “scandalo” del Prof. Orsini (che gli è costato la perdita della direzione dell’”Osservatorio sulla sicurezza internazionale della Luiss”, da Lui fondato e diretto) sarebbe l’affermazione che “Hitler non aveva nessuna intenzione di far scoppiare la Seconda Guerra Mondiale”. A proposito di questo tema che riguarda la famosa espressione “eterogenesi dei fini” , per cui certe azioni vanno al di là delle intenzioni di chi le commette, mi permetto trascriverle quanto scrive Albert Speer (ministro per gli armamenti della Germani di Hitler) nelle sue “Memorie del Terzo Reich” recentemente pubblicato nella serie del Corriere della Sera: “Biblioteca della democrazia a cura di Antonio Scurati”. Scrive Speer : “E’ vero” - disse un giorno Hitler, ai suoi commensali- “che siamo in stato di guerra con la Francia e la Gran Bretagna, ma, se da parte nostra eviteremo di compiere atti ostili, la faccenda finirà nel nulla………Lor signori non hanno idea di come sono queste democrazie , desiderose soltanto di cavarsela senza combattere . La Polonia , credano a me , la pianteranno bellamente in asso ! “…. “Il Fuhrer – continua Speer – era fermo nella convinzione che l’Occidente fosse troppo debole, marcio e decadente per intraprendere seriamente una guerra ….. Sogni e illusioni erano il frutto del modo di pensare e lavorare non realistico di Hitler.. Dei suoi nemici, egli non sapeva nulla, rifiutandosi di servirsi delle informazioni di cui disponeva. Si fidava molto di più delle sue sensazioni, fortemente influenzate dalla disistima dell’avversario, anche quando queste sensazioni erano in contrasto l’una con l’altra ……. Vedeva nell’Inghilterra , come ebbe a dire una volta, il “nostro nemico numero uno”, ma intanto sperava di indurla al compromesso”. A mio parere questo modo di ragionare e quindi di agire ha molte affinità con l’attuale comportamento della Russia di Putin . A meno che egli abbia voluto anticipare quanto, prima o poi, sarebbe avvenuto e cioè lo “scontro” tra Russia e Stati Uniti (alias Patto Atlantico). E’ la famosa formula “i casi sono due” a cui – ancora dichiara Speer- Hitler era ligio” (pag. 201 e 202 del libro citato) Continuerò a seguire il suo “argomentare” con ammirazione e fiducia. Gradisca i più cordiali saluti Avv.to ANTONIO SARTORIS Cuneo, 2 Maggio 2022 Poichè tali lettere l'ho inviata anche al Dott. Travaglio, direttore de IL FATTO QUOTIDIANO, giovedì 5 Maggio ho avuto la soddisfazione di vedere pubblicata, con un certo rilievo, tale lettera a pagina 10 di detto giornale. Non voglio pensare che siano stati i miei argomenti ma sta di fatto che dopo la pubblicazione di tale mia lettera, della contestazione della affermazione del Prof. Orsini a proposito delle intenzioni di Hitler, nessumno ha più parlato. Caro Ulisse, alla prossima e ciao ANTONIO

giovedì 5 maggio 2022

MIO MEMORIALE SULLA GUERRA IN UCRAINA (I°puntata)

Cari Ulisse, Dinanzi ai tanti miei (e penso non solo miei) interrogativi che il terribile evento della "guerra in Ucraina" suscita nella closcienza di nli contemporanei svflog clon gte alcune mie conmsiderazione che ho anche scritto al giornale "Il Fatto Quotidiano" che fra i tanti media chiusi ad ogni qualsiasi altro pensiero che non sia quello "ufficiale" mi sembra sia il più vicino alla "libertà di pensiero" di cui all' art. 21 della nostra Costituzione. Il 27 Febbraio 2O22 ho scritto al "Fatto" : Caro Direttore,Dott. Travaglio, In questa babilonia di fatti, interpretazioni, comunicazioni che si sta rapidamente sviluppando intorno all’occupazione dell’Ucraina da parte della Russia per me, cittadino comune, una sola risposta sarebbe capace di convincermi di chi ha ragione e chi ha torto in questo storico conflitto dei nostri tempi. Perchè nei fatti umani nonostante i garbugli delle diverse interpretazioni quel che conta è sempre un si ed un no. In questo caso questa risposta proviene dalla ineludibile domanda: perché la Russia ha aggredito la Ucraina? Io tendo a credere alla interpretazione emersa quà e là tra le tante parole dette e scritte sulla questione e cioè a quella che individua il perché dell’azione della Russia nel suo timore di essere accerchiata ad Est dalle forze della Nato già schierate ad Ovest (Polonia e Paesi baltici). Ciò per evidenti motivi difensivi simili a quelli che mossero Kennedy a temere la militarizzazione di Cuba, della sua minacciosa protesta e del buon senso del ritiro di Kruscev La verità può essere accertata solo conoscendo il testo dei documenti A. Sartoris" Il Dott. Travaglio molto gentilmente mi ha risposto che la questione il Fatto l'aveva già sostenuta. Io però, come gran parte della gente, finora non abbiamo ancora visto, bianco sul nero , alcun documento che chiarisca cosa voleva la Russia per evitare l'attacco all' Ucraina che ha sua volta non ha risposto cosa era disposta a concedere per evitare tale attacco, vedi poer esempio la Crimea e Donbask e la non adesioone alla Nato) Ti saluto caro Ulisse e ci sentiamo alla prossima memoria ANTONIO

mercoledì 9 febbraio 2022

UN ALTRO MODO DI FARE COMMERCIO

Caro Ulisse, Ho letto, sul nostro gornale locale LA GUIDA, che è sorto in Cuneo un comitato contro la costruzione di un grosso magazzino della “Amazon” alla nostra periferia perchè aumenterebbe il disagio dei nostri commercianti. A parte il maligno sospetto che si tratti di una protesta strumentalizzata in vista di future candidature politiche, mi sia consentita in proposito qualche osservazione . La rivoluzione che il metodo della vendita on-line con consegna a domicilio, ha determinato (in aggiunta a quella dei supermercati) nell’ambito del commercio al minuto è sotto gli occhi di tutti. Ma pensiamo sul serio che si possa fermare il metodo Amazon evitandone la vicinanza fisica? Il problema della crisi del commercio al minuto è ben più complesso. Qualche anno fa la Fondazione Casa Delfino ha promosso una “rassegna natalizia delle vetrine di Cuneo” all’insegna “ le cento vetrine dei nostri negozi sono anche la vetrina di Cuneo”. L’iniziativa è caduta nella totale indifferenza dei commercianti e della intera città, per cui è stata sospesa. Per contrastare la irresistibile concorrenza di Amazon, fra altri strumenti di cui non è possibile parlare qui, forse bisognerebbe ripartire dalla “vetrina” (che Amazon non ha) farla mezzo di invito al negozio della merce come luogo anche di consiglio competente, creativo e concorrente al prezzo. E’ vero quanto nel 1973 diceva Ernst Friedrich Schumacher “piccolo è bello”, ma deve anche essere “utile”. Ho iviato questa lettera alla posta dei lettori de LA GUIDA il 24 Gennaio 2022 ed è stata pubblicata, naturalmente nessuna reazione nè da parte dei commercianti nè dei semplici lettori. Ma il mio pensiero non era poi tanto peregrino. Qualche giorno dopo l'8 febbraio 2022 su LA STAMPA è comparso un articoletto di Matteo Feltri, giornalista con cui raramente concordo pechè quasi sempre malevolo con la sinistra. . Era intitolato RITORNO ALL'OTTOCENTO e diceva così: "" Non so se sia consolante, ma di politici balenghi non se ne trovano soltanto in Italia. Ce n'è uno che a noi francaamente manca: il presidente del Partito socialista del Belgio, Paul Magnette. Intervistato dal settimanale Humo, Magnette ha confidato il suo progetto, uscire dal e-commerce. Come abbiamo abbandonato il nucleare, ha detto, così possiamo abbandonare Amazon o roba simile. Magnette ha elencato con alta precisione tutti i danni provocati alla società in generale ed ai lavoratori in particolare , dal commercio on-line: bassi stipendi, poche tutele, lavoro notturno. Così, invece di industriarsi a trovare un modo nuovo , di affrontare il mondo nuovo, Magnette pensa di tornare al mondo vecchio. Il Belgio, ha spiegato il leader socialista sarà di nuovo un paese con i negozi fisici, dove la gente entrerà a fare la spesa come ai bei vecchi tempi che bisogno c'è di ricevere un libro in ventiquagttro ore - si è chiesto- quando si può andare per vetrine e rimediarlo in due o tre giorni ? Si è sempre fatto così e non è cascato il pianeta. Un pò come dire : che bisogno c'è di prendere l'aereo ed in sei ore atterare in America, se per secoli si è andati in nave in due o quattro settimane, e non eravamo più infelici ? Insomma, siccome il Duemila gli impone sfide inedite e non sa affrontarle (ancora non lo sa nessuno, ed è l'inevityabile di ogni rivoluzione), il rimedio proposto daz Magnette è di tyortnare all'Ottocento. Una piccola isola disconnessa dentro un globo iperconnesso. Dimostrazione favolosa di come i partiti progressisti siano spesso i più ottusamente conservatori". Qui finisce Feltri con la consueta stoccata alla sinistra, che è vero, non sa essere se stessa, non sa essere coerente al suo fondamento progressista ed egualitario ma anche se non lo pratica almeno lo proclama e lo diffonde. Vedremo cosa farà per la legge a favore del suicidio assistito in questi giorni in discussione alla Camera. Ciao Ulisse, alla prossima.

sabato 1 gennaio 2022

LA VITTORIA DI ALLENDE

Caro Ulisse, ti scrivo :LA VITTORIA DI ALLENDE “”Per una persona della mia generazione , fatta eccezione per chi era all’epoca fascista e probabilmente lo è ancora , è difficile dire quanta emozione , anzi quanta esultanza porti la vittoria di Gabriel Boric in Cile. , mezzo secolo dopo il golpe contro il presidente socialista Salvator Allende. L’avversario di Boric, una specie di Bolsonaro cileno (a cui il nostro Matteo Salvini ha prontamente mandato i più fervidi auguri di vittoria elettorale. nota mia) , è devoto alla memoria del miserabile generale Pinochet, traditore del suo Presidente liberamente eletto, dunque traditore della democrazia e del suo paese per dire quanto “patriota” sia la destra estrema, ovunque sia in grado di sfoderare le unghie . Patriota fu Allende , morto armi in pugno, per difendere la democrazia cilena. Quel golpe e i crimini che lo accompagnarono, il sequestro, la tortura, e la morte di migliaia di attivisti politici, sindacalisti, intellettuali, artisti (qualcuno ricorda ancora il nome di Victor Jara ? ) segnarono nel profondo la politica mondiale. Fu anche i seguito ai fatti cileni che Berlinguer angosciato dalla fragilità della democrazia, lanciò l’idea del compromesso storico tra i grandi partiti popolari italiani (democristiani, socialisti , comunisti). L’Italia ebbe un ruolo speciale nell’accoglienza dei profughi cileni, molti dei quali trovarono qui una seconda patria. Portavano dentro di loro lutto, dolore e dignità. Mi domando quanto sia viva la memoria di quella vicenda, una delle rare pagine della storia nelle quali la ragione è il torto prendono una forma così chiara, e così appassionante . Certo nelle strade di Santiago l’esultanza, mezzo secolo dopo è anche dei ventenni, e questo apre il cuore. Si trasmette , la libertà, da genitore in figlio, anche se non tutti i figli hanno la fortuna anche se non tutti i figli hanno la fortuna di avere genitori che amano la libertà”. Caro Ulisse, ho voluto riportare integralmente lo splendido articolo che Michele Serra ha scritto su “La Repubblica” di martedì 21 dic. 2021, perché io ricordo, sì, io non dimentico. Mi ero profondamente commosso quando ho assistito, nel 1973, tramite le cronache giornalistiche e televisive, alla tragedia del Cile ed alla sconfitta di quel riformatore galantuomo che era Salvatore Allende. Egli nel suo ultimo discoro prima di morire per la democrazia disse: 9:10 A.M. dell’ 11 Settembre 1973 “Sicuramente questa sarà l’ultima opportunità in cui posso rivolgermi a voi. La Forza Aerea ha bombardato le antenne di Radio Magallanes. Le mie parole non contengono amarezza bensì disinganno. Che siano esse un castigo morale per coloro che hanno tradito il giuramento: soldati del Cile, comandanti in capo titolari, l’ammiraglio Merino, che si è autodesignato comandante dell’Armata, oltre al signor Mendoza, vile generale che solo ieri manifestava fedeltà e lealtà al Governo, e che si è anche autonominato Direttore Generale dei carabinieri. Di fronte a questi fatti non mi resta che dire ai lavoratori: Non rinuncerò! Trovandomi in questa tappa della storia, pagherò con la vita la lealtà al popolo. E vi dico con certezza che il seme affidato alla coscienza degna di migliaia di Cileni, non potrà essere estirpato completamente. Hanno la forza, potranno sottometterci, ma i processi sociali non si fermano né con il crimine né con la forza. La storia è nostra e la fanno i popoli. Lavoratori della mia Patria: voglio ringraziarvi per la lealtà che avete sempre avuto, per la fiducia che avete sempre riservato ad un uomo che fu solo interprete di un grande desiderio di giustizia, che giurò di rispettare la Costituzione e la Legge, e cosi fece. In questo momento conclusivo, l’ultimo in cui posso rivolgermi a voi, voglio che traiate insegnamento dalla lezione: il capitale straniero, l’imperialismo, uniti alla reazione, hanno creato il clima affinché le Forze Armate rompessero la tradizione, quella che gli insegnò il generale Schneider e riaffermò il comandante Ayala, vittime dello stesso settore sociale che oggi starà aspettando, con aiuto straniero, di riconquistare il potere per continuare a difendere i loro profitti e i loro privilegi. Mi rivolgo a voi, soprattutto alla modesta donna della nostra terra, alla contadina che credette in noi, alla madre che seppe della nostra preoccupazione per i bambini. Mi rivolgo ai professionisti della Patria, ai professionisti patrioti che hanno continuato a lavorare contro la sedizione auspicata dalle associazioni di professionisti, dalle associazioni classiste che hanno difeso anche i vantaggi di una società capitalista. Mi rivolgo alla gioventù, a quelli che cantarono e si abbandonarono all’allegria e allo spirito di lotta. Mi rivolgo all’uomo del Cile, all’operaio, al contadino, all’intellettuale, a quelli che saranno perseguitati, perché nel nostro paese il fascismo ha fatto la sua comparsa già da qualche tempo; negli attentati terroristi, facendo saltare i ponti, tagliando le linee ferroviarie, distruggendo gli oleodotti e i gasdotti, nel silenzio di coloro che avevano l’obbligo di procedere. Erano d’accordo. La storia li giudicherà. Sicuramente Radio Magallanes sarà zittita e il metallo tranquillo della mia voce non vi giungerà più. Non importa. Continuerete a sentirla. Starò sempre insieme a voi. Perlomeno il mio ricordo sarà quello di un uomo degno che fu leale con la Patria. Il popolo deve difendersi ma non sacrificarsi. Il popolo non deve farsi annientare né crivellare, ma non può nemmeno umiliarsi. Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Sappiate che, più prima che poi, si apriranno di nuovo i grandi viali per i quali passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore. Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e sono certo che il mio sacrificio non sarà che castigherà la fellonia, la codardia e il tradimento." invano, sono certo che, almeno, sarà una lezione morale Oggi, con la vittoria del giovane democratico Gabriel Boric , in Cile Salvator Alliende ha vinto. Medita Ulisse e stai allerta.