sabato 17 settembre 2016

PER IL TERZO MONDO ?



                                                    Cuneo 8 Luglio 2016
Caro Ulisse,

“E’ una cosa meravigliosa poter partecipare alla vita di internet , rete di comunicazione  con tutta l’umanità .  Ogni volta che mi metto al computer per poter sfogare le mie considerazioni molto ma molto personali, (non mi vergogno a definirle “chiacchere da bar” perchè sincere e terra terra )  considerazioni  su fatti, persone, idee,  non mi sembra più, come mi accadeva in passato, di parlare in un armadio.  Mi sento invece  un naufrago che sfoga il suo pensiero in uno scritto, lo mette in una bottiglia, lo butta  nel mare  magnum della “rete” e spera che qualcuno lo legga e  magari risponda, cosa che non puoi fare tu, caro Ulisse, che rimani comunque l’ispiratore del mio pensiero.

Oggi ho alcune considerazioni da farti  sul terribile  eccidio anche di italiani  effettuato ieri a Dakka. Mi è parso non privo di significato che l’eccidio sia avvenuto della capitale del Bangladesh  città poverissima con un numero esorbitante di abitanti (6 milioni e 700 mila)  ma che è anche il luogo ove si fabbrica il tessile che sarà usato e venduto in  occidente (anche in Italia)  con lavoro di operai locali pagati 70  dollari al mese (sic).  E poi ci si domanda perchè  quei popoli  del terzo mondo  debbono emigrare da noi e tutti concordano nella necessità che per evitare le immigrazioni questi popoli debbono essere aiutati a crescere nei loro paesi di origine : sì pagandoli  meno di 3 euri  per 10 ore di lavoro al giorno. 
Ciò premesso mi è parso singolare che gli italiani vittime del massacro erano tutti (chi più chi meno)  a Dacca proprio per curare gli interessi di ditte italiane interessate ad ottenere a bassissimo prezzo gli oggetti da loro poi commercializzati in Italia e in tutto il  mondo occidentale a prezzi enormemente maggiori di quelli del costo di produzione.
Non voglio assolutamente giustificare la morte di queste persone con la loro legittima attività; è infatti il mercato su cui si regge il capitalismo che è a sua volta la attuale base economica del mondo occidentale che impone a questi imprenditori la ricerca del minor costo possibile delle loro merci per vincere la concorrenza e poter ingrandire le loro imprese con lo sfruttamento di una mano d’opera a bassissimo costo.  Sta di fatto che la coincidenza colpisce e ci costringere ad interrogarci sulla motivazione che ha spinto gli assassini ad accanirsi su questi  inermi.
Sono infatti persuaso che ogni azione umana compreso anche il peggior delitto, ha (almeno per chi la commette)  una motivazione, giusta o sbagliata che sia. I sadici/mostri esistono,  ma sono meno di quanto si creda (me lo diceva già Primo Levi a proposito degli incredibili orrori commessi dagli aguzzini di Auschwitz). In questo caso la motivazione più evidente in corrispondenza con altre simili stragi come quella di Parigi o quella di Istambul  appare quella della ideologia dell’odio che questi fanatici mussulmani nutrono verso le abitudini di vita, per loro fortemente peccaminose,  dell’occidente. Ma mi è consentito sospettare che nel caso della strage di Dacca,  lo sfruttamento (perchè di questo si tratta) delle popolazioni di quei luoghi, possa essere almeno una concausa del  terribile massacro ivi commesso ?
        Da qui la mia personale considerazione che da questa ormai radicata e diffusa piaga della moderna lotta ideologica di un Islam furioso e fanatico, armato fra l’altro di combattenti pronti alla morte subito e dovunque, non si possa uscire  se non con il dialogo e/o la trattativa.  Bisogna capire bene le motivazioni di questa loro lotta terroristica e quindi le cause di queste rinascenti e trasformate ideologie religiose, e possibilmente porre rimedio a quelle accuse, spesso giustificate, che ci vengono da quel mondo. Il primo e principale ostacolo a questo dialogo e/o trattativa è ancora una volta (perchè lo ricordo bene come rigidamente usato contro le  “Brigate rosse”) il principio che con questi nemici non si tratta, che trattare vorrebbe dire riconoscerne il potere e – orrore – forse anche capire le cause del  loro delittuoso agire.
  Questo muro contro muro vedremo dove ci porterà ! E’ vero che le brigate rosse sono state annientate ma non vi è paragone tra il fanatismo politico e quello religioso: il primo al massimo ti fa sperare in un mondo migliore ma il fanatismo religioso ti consente di diventare martire degno del Paradiso : cosa vuoi di più ?  A.S.