Ricordi e
riflessioni sulla vita musicale a Cuneo dal dopoguerra ad oggi, di Antonio
Sartoris
Ho fatto
parte della vita culturale dal dopoguerra ad oggi. Qui sono riportati i ricordi
di eventi realmente accaduti ma può darsi che ci siano imprecisioni nella
collocazione temporale.
Nel
dopoguerra - a Cuneo - la musica classica era pressochè a zero ma esisteva una civica scuola
di musica, diretta dal M°. Carlo Savina fu poi compositore di musica da film e
direttore d’orchestra, importante. Poi c’erano musicisti storici come il
M°Tarditi che scriveva brani per banda e canzoni . Importante il lavoro
successivamente svolto da Giovanni Mosca, violista. Nativo di Fossano, diventa
direttore della scuola e punto di rifermento della vita musicale di Cuneo. La
scuola si avvaleva di musicisti locali-.
Sempre intorno alla persona di Mosca
nasce un'orchestra d’archi : primo
violino Oscar Chiocchio e spalla sua moglie Eulalia, noti musicisti che avevano
anche una propria, piccola, orchestra di musica leggera che suonava nel noto
caffe' Gerbaudo. Il M° Mosca, meritatamente , nella sua orchestra coinvolse anche
musicisti dilettanti , peraltro bravi,
come un orologiaio ed un medico e a me fece l'onore di presentare i concerti.
Il M°
Mosca fu anche chiamato a dirigere la già nota Corale Città di Cuneo. I
concerti si svolgevano in un cinema che poteva essere utilizzato come
auditorium, unica sala grande della città, che poi è stato distrutto per
costruire i solito condomini. Oggi è
stato ricostruito in parte ed è gestito
da Cinelandia, oggi ed allora con il nome di “Fiamma”, Lì fu eseguito l'oratorio per coro, solisti ed orchestra del M° Perosi: un enorme impegno.
Oltre a queste attività c’erano pochi
concerti. Vi era in città, in Via
Roma, l'ottocentesco Circolo Sociale, che aveva sede nei locali
tuttora occupati dal Conservatorio G. F, Ghedini, ove si ritrovava la società borghese anche per
fare incontrare le giovani figlie con gli ufficiali della guarnigione militare
allora numerosissima a Cuneo, città di frontiera. Era allora Presidente del Circolo , Sociale (di
cui io ero segretario) il Dott. Enzo Tenino e si debbono a lui le serie annuali
di concerti di alto livello: fra gli altri quelli del Quartetto Italiano, del
violinista Vasa Prhjioda, dei duo
Massimo Anfitheatrof e pian Santoliquido, Franco Gulli e pian. Cavallo, il
Violinista Ferraresi . Debuttarono a
Cuneo appena dodicenni, Uto Ughi e Salvatore Accardo. Oltre a questi
ed altri importanti musicisti il Sociale ospitò conferenze di insigni musicologhi
come Andrea Dellacorte e Bruno Confalonieri nonchè il comprovinciale (era nato
a Fossano) Piero Rattalino, pianista e sommo storico e critico dei pianismo internazionale. Era l’unica sala decente per far musica anche
perchè dotata di pianoforte (un vecchio Pleyel): a Cuneo non c’era nient’altro. Il
Teatro Toselli era semi distrutto a causa della guerra.
Poi finalmente il Toselli fu riassestato e
riprese ad ospitare l'opera lirica per cui era stato costruito nell’ '800. L' opera lirica, era realizzata - per lo più stagionalmente - da impresari privati, un po’ come ai tempi di
Verdi. L’organizzazione era opera di privati che pagavano cantanti, autori e il
"pacchetto" lo mettevano in scena a loro rischio e pericolo . e quindi cercavano di
risparmiare nei cantanti, nelle scene ed
anche nell'orchestra e nei direttori. A Cuneo l'impresario era sopratutto il
torinese Vittorio Bertone . Lui aveva sotto contratto uno straordinario
direttore d'orchestra: il M° Mario Braggio, una specie di magico burattinaio ,
un personaggio musicale di una cultura e capacità musicali eccezionali che perà avevauna madre tremenda che lo accompagnava
sempre. Ha avuto l’occasione di essere
invitato al Metropolitan di N.Y , era di un livello come quello di Tullio Serafin (il grande direttore della Callas), ma la
madre gli impedì di volare quindi
lui faceva musica nei piccoli
teatri di provincia, come Cuneo, realizzando in modo decoroso il grande
repertorio di Verdi, Rossini e Puccini anche con orchestre di 25/30 elementi:
veri miracoli.
Dunque quella era la vita musicale di
Cuneo , un po’ al Toselli, un po’ al Circolo Sociale, un po’ intorno alla scuola musicale
civica "Bartolomeo Bruni".
Ma, anche allora, anche quando venivano interpreti importanti, il pubblico
partecipante non era molto. Però si ballava molto nell'atmosfera di ritrovata
libertà dopo la guerra. Al Salone
Paradiso di Viale Angeli ed tanti altri
dancing di Cuneo e dintorni primeggiava l'Orchestra Daina con alla tromba Nini Rosso che è poi divenuto star
internazionale, Bruno al pianoforte e Donadio al sax . Piano piano, la sensibilità dei cittadini
all'arte in genere (fu il periodo di Ego Bianchi, pittore e ceramista,
innovatore) è cresciuta e il gusto si è affinato.
Ai giorni nostri la realtà è questa:
la civica
scuola di musica Bartolomeo Bruni, prima
divenne sezione del conservatorio di Torino e poi autonomo Conservatorio
musicale nazionale e prese il nome di Giorgio Federico Ghedini, importante
compositore del '900 e nato e sepolto a Cuneo. Il direttore rimase Giovanni Mosca, aveva l’età i titoli e l’esperienza.
Naturalmente questo strumento educativo di
alto livello forma i musicisti, diffonde la musica ed eleva la
cultura musicale dei cuneesi che la gradiscono , purchè sia " a gratis
" !
C’è
l’orchestra Bartolomeo Bruni, di livello medio anche se ha grande visibilità
durante il concerto di ferragosto, ma fa anche stagioni di musica sinfonica e con
solisti di alto valore. C‘è la serie,
“Voci d’artista” promossa dal Comune e
ci sono i concerti interni e talora esterni del Conservatorio F.G. Ghedini. C’è la Corale Città di Cuneo che
sotto la direzione prima del m.° Bissi ed oggi del M° Cappotto si è molto
evoluta e oltre il repertorio tradizionale propone musiche nuove. Ritengo di
poter citare anche la Fondazione Casa Delfino che nella sua bella sede di Cuneo
si è ritagliata un suo spazio per la divulgazione in audio-video dei grandi concerti
e dei grandi musicisti di tutti tempi e di tutto il mondo,
Tuttavia in generale e specie nel campo
dell'arte i cuneesi sono rimasti sempre
gli stessi : moderati e tradizionalisti. "L’uma sempre fai parei".
Cambiare le cose è faticosissimo. Vedi i politici al potere quelli di ieri e
quelli di oggi : onesti e bravi ma dei bugia nen. E' stato fatto
qualcosa ai tempi del M° Mosca fondatore dell'Orchestra sinfonica Bartolomeo
Bruni, del maestro Bissi (direttore ed evolutore della Corale Città di
Cuneo) che aveva organizzato una
stagione musicale di altissimo livello ma forse troppo costosa. Oggi, molto e appassionatamente, è impegnata a vivacizzare la vita musicale
cuneese è la Prof.sa Vera Anfossi, recentemente eletta Presidente della Promo
Cuneo.
Con la apertura del Conservatorio musicale
intitolato al musicista cuneese Giorgio Federico Ghedini la vita musicale cuneese
è cresciuta sia nel campo c.d. classico sia nel jazz, nel pop e c.d. leggero e
perfino nella musica elettronica.
Negli anni 70 sono diventato presidente della
Procuneo che oggi è promocuneo. Io
dicevo che bisogna essere pro-Cuneo più che pro-Cuneesi, ma la tendenza dei politici era e rimane sopratutto quella di accontentare i potenziali
elettori, assecondandoli più che facendoli crescere culturalmente. Tuttavia,. assoluta novità per quei tempi, ero riuscito a far venire a Cuneo l’Orchestra
di Praga che chiedeva un cachet misero perché erano musicisti bravi ma che venivano dalla
miseria. Venivano in pullman, dormivano in pullmann, mangiavano panini. Avevano
un repertorio gigantesco. Per la prima
volta, dal vivo, a Cuneo si è ascoltata la "sinfonia dal nuovo mondo"
di Antonin Dvorak.
Anche assoluta
novità, voluta dalla mia Po-Cuneo, è stata la partenza da Cuneo dell'8° Cantagiro
una specie di Carro di Tespi della musica leggera. Vi partecipavano personaggi
come Adriano Celentano, Caterina Caselli, Morandi e sopratutto le sorelle
Kessler che con il loro "dada umpa" e le lunghe gambe furoreggiavano
in televisione. Cinquemila spettatori e tutto lo stadio Monviso pieno fu uno spettacolo
televisivo che presentò Cuneo ed un suo importante evento a tutta Italia : una
cosa che finora non si mai più ripetuta e che per me voleva dire dare un esempio che
anche una piccola città poteva fare cose
in grande. Oggi c’è “Collisioni” ma non a Cuneo ma nella
fervida Langa.
Tornando
a noi ho detto delle difficoltà e dei
valori che ritengo siano rilevabili nella vita musicale della mia amata
Cuneo. Ciò che più mi
dispiace è la mancanza di
conoscenza di quanto di bello, importante
e moderno ci circonda Quando vai nelle grandi città ti riempi gli occhi
e le orecchie di entusiasmo e vitalità. Qui manca una fiorente vita culturale: bisogna proporre e stimolare perché la gente non sa chiedere.
ANTONIO SARTORIS
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INTERVISTA DI MILENA PUNZI il 7 Luglio 2018
ASSOCIAZIONI MUSICALI DELLA
CITTA' DI CUNEO
Fondazione Casa Delfino
Società Corale Città di Cuneo
Associazione Incontri D’Autore
Orchestra Bartolomeo Bruni
Fondazione Casa Delfino
Descrizione
Si è
costituita in Cuneo il 20 Settembre 2005 per iniziativa dei sig.ri Marcello
Delfino ed Antonio Sartoris . La Fondazione persegue esclusivamente scopi di
utilità sociale e di promozione dello sviluppo culturale preminentemente
nei settori delle scienze, dell'istruzione, dell'arte, della conservazione e
valorizzazione dei beni culturali e ambientali, tenendo presenti le
finalità a cui si sono ispirati i fondatori e cioè l'incremento della
munificenza privata, la tutela delle categorie sociali più deboli e
lo sviluppo sociale del proprio territorio di origine.
Tipo di
attività
concerti,
spettacoli, seminari, conferenze, visione di audiovideo
Target di
pubblico
bambini,
ragazzi, adulti, anziani
Qual è la
storia della sua associazione? Cosa ispira i suoi progetti?
La Fondazione
Delfino di Cuneo deriva da una famiglia di medici che si chiamava Delfino per
l’appunto che ha avuto un curriculum molto importante perchè sia il padre che
il figlio hanno diretto l’ospedale Santa Croce, prima il padre 40 anni e pure
il figlio 40 anni. Il figlio, Prof. Eugenio Delfino, libero docente in
chiriurgia ed ostyetricia, fu allievo del celebre Antonio Carle a cui è
intitolato il nostrto ospedale ( S.CROCE
- CARLE), era un impegnatissimo professionista che si rilassava , suonando al
pianoforte Verdi, Wagner etc. Ai suoi
tempi, tra fine ottocento e inizio novecento, non c’erano i dischi e i bravi
borghesi, con le loro famiglie, suonavano uno strumento. Magari la figlia violino
e il padre pianoforte facevano duetti, ospitavano gli amici. Ecco perché
c’erano anche queste sale grandi nelle case della borghesia benestante, una di
questa è la sala concerti della Fondazione Delfino. Purtroppo nel 1947 il professor Delfino è
mancato. Era proprietario di un ingente
patrimonio (fra cui l’intiero palazzo di C.so Nizza n. 2 ) che successivamente
è stato ereditato dall' unico figlio superstite, Marcello. Invecchiando è caduto
nelle mani di un truffatore che, quando si sono avvicinati per me, e per lui,
gli 80 anni, per motivi psicologici che neanche bene si spiegano, è stato
convinto a vendere tutto il patrimonio immobiliare . Con il suo reddito annuale
delle sole locazioni, sui 300 000 euro, pensate quanti concorsi, borse di
studio si potevano fare. Niente, con la sua morte nel 2010 tutto saltato. Alla Fondazione , promossa nel 2005 da
Marcello e da me, è rimasto solo un grande alloggio in C.so Nizza 2 che è ora
la sua sede insieme a quella estiva di Villa Torre Acceglio, in località
Madonna delle Grazie di Cuneo, ma non ci sono entrate economiche. Con le sole
sue forze devo limitarmi a fare concerti in audio-video, conferenze,
presentazione di libri, dibattiti e qualche concerto dal vivo, sopratutto di
giovani musicisti debuttati. Con il patrocinio della Sig.ra Mariagrazia
Ghedini, unica figlia superstite del M°Ghedini (oggi purtroppo scomparsa) la
Fondazione Delfino unitamente alla Assoazione Amici di Cuneo ha istituito e
assegna ogni anno il “premio Giorgio
Federco Ghedini” Infine la
Fondazione un festival cinematografico
mondiale di documentari sulle “feste”: il
WORD FEST FEST” ed inoltre gestisce una “FUCINA DEL FOLK”.
Qual è la
strategia nell’organizzazione degli eventi? A che pubblico vi rivolgete?
Ho
trovato la soluzione degli audiovideo, tutti i venerdì, per stimolare la
cultura dei cuneesi. In realtà parlo di una minoranza. Qui vengono di solito
una cinquantina di affecionados. Tutti i venerdì faccio un concerto, una
presentazione filosofica, cose anche particolari, architettura, psicologia,
letteratura, poesia. Li faccio audiovisivi, anche perché li ritengo strumenti
culturali di alto livello e di costo contenuto. Abbiamo un grande archivio di
teche cultuali e l’aiuto di Internet.
Per esempio nell’estate nella nostra sede estiva di a Torre Acceglio facciamo incontri
proiettando i grandi Concerti del Teatro
della Foresta tenuti ogni anno fai Berliner Philarmocher . Ho fatto vedere e
senirte Rostropovich che suona Haydn e Shostakovich parlando anche della storia
, grandi direttori d’orchestra, poi Horowitz. Poi ci sono posti incredibili da
vedere. Voglio far conoscere alla gente
quello che succede fuori dalla nostra piccola città ed il livello ella
grande cultura musicale.
Ho
iniziato anche a scrivere dei brevi racconti da alternare alla musica con
un’attore che legge.
Tutti
questi progetti sono quindi ispirati dalla passione per la musica ma anche da
un senso della cittadinanza per aiutare la città
Brava ma
la città lo rifiuta, ma ci provo lo stesso. Poi parliamoci chiaro, mi diverto
anche, lo faccio volentieri. La mattina sapessi la fatica che faccio ad alzarmi
per venire in Fondazione ove, praticamente ma faccio tutto io, cln l’aiuto
part.time di Paola e Roberto. Lo faccio comunque perché mi piace logico! Cerco
sempre di smuovere le acque però non ho nessun aiuto. Certo È il solito
discorso: gli enti pubblici, le autorità pubbliche puntano soprattutto, come è
giusto, capisco, su cose che portano gente. In regime di democrazia contano i
voti. Vedi il contributo di Vera Anfossi e Roberto Punzi, attività che portano
1000-1500 persone: non è detto che tutti voteranno il sindaco Borgna però è
quello che convince ad aiutare queste iniziative. Loro cercano di mettere
insieme il piacere e il colto in maniera da far crescere la gente ma allo
stesso tempo che abbiano presa popolare. Non è detto che non siano cose
buone. Popolare non è in contraddizione
con colto, ma bisogna vedere quale prevale delle due tendenze. Bisogna tenere
il giusto equilibrio, il che non è facile. Perchè ci sono anche quelli, non è
il caso di Vera, che in nome di una presunta “cultura” puntano poi solo a far
soldi. AS loro non importa nulla che il livello sia modesto, purchè la gente
abbocchi. Pagare poco gli artisti, attirare
tanta gente ma aprire loro la mente, lasciare
un pensiero o un insegnamento pur divertendola. È il loro ultimo pensiero.
Insomma,
la Fondazione cerca di puntare sull’acculturamento della gente, divertirla si,
ma farla anche pensare. Ciò senza
l’aiuto di nessuno forse perché per il “potere” è meglio che la gente non
pensi, non sappia, non critichi. Ora mi sfogo in rete ho tre blog. Il
FISCHIETTO: poiché sostengo che a Cuneo non si fischia, né per il bene né per
il male. la gente batte sempre le mani,
non esprime il non esprime il proprio
dissenso ma non ci si entusiasma mai in
modo appassionato, si è tiepidi. Nel Fischietto i do kl mio giudizio su quanyo
di culturale e importante (a mio giudizio) avviene in città.
Poi vi
sono le mie LETTERE A ULISSE ove esprimo i miei pensieri sulle cose della via i
cui mi capita di incappare.
Cerco di
dire il mio pensiero, anche se non sarà condiviso, ma mi sfogo: butto il mio messaggio
come in una bottiglia nel mare.
Infine
pubblico in rete i miei RACCONTI FATTUALI.
Tornando
alla musica, sappiamo che il rapporto tra sensibilità musicale e approfondimento
culturale (quello a cui dovrebbe essere soprattutto destinata la scuola) è
essenziale per una vita sana ed
equilibrata, ma spesso si ha impressione che il sistema educativo e i politici
non se ne siano davvero accorti…
L’importanza
della musica si verifica anche qui. È molto difficile da definire. La musica e
l’arte, cosa
Viene
naturale chiedersi in che modo si possa suscitare l’interesse dei giovani e la
passione per la musica…
E’ certo
un quesito fondamentale. Come dicevo il mezzo di base è l’istruzione scolastica e
permanente. Ma l’istruzione non deve
essere imposta.
Le famiglie: alcune spingono a studiare musica perché devi
avere un titolo di studio. Poi magari non basta, anche una laurea musicale. E si impongono “lavori “ che non si fanno con piacere e quindi che non
danno risultati e soprattutto soddisfazioni.
La scuola : mancano i professori formati
che facciano amare, mancano insegnanti di musica specializzati per i più
piccoli, e soprattutto appassionati, non
semplici m impiegati.
La
musica fa crescere, ingentilisce la mente ; ne abbiamo bisogno, altrimenti
cresciamo ignoranti e brutalmente fanatici. La formazione dell’uomo è complessa
e la musica con il suo misterioso messaggio,
ammansisce anche gli animali.
ANTONIO SARTORIS