L’altra settimana tutti i giornali, le televisioni, le radio ed il Web
erano pieni di notizie e commenti sul suicidio assistito (eutanasia) del Dj Fabo, ridotto ad un relitto umano nel
corpo ma ben capace di intendere e volere. I commenti che mi sono capitati
sotto gli occhi li ho letti tutti e tutti erano d’accordo sulla decisione di
Fabo . L’eco di quelli contrari pochi ed alcuni cinicamente ingiuriosi l’ho volutamente ignorato. Mi sono concentrato sul
commento apparso sulla prima pagina di La Repubblica di Lunedì 27 Febbraio
2017, con la firma di Michela Marzano. Stimo molto questa filosofa che ho
conosciuto personalmente a Cuneo ed a cui ho rimproverato poca coerenza nel
trovarsi, quale deputata del PDI, a fianco di certe idee e certi comportamenti assolutamente
non condivisibili. Lei ha concordato cone me ed ha quindi dichiarato che si
sarebbe dimessa a breve. Sarebbe interessante sapere cosa ha fatto : si è
dimessa ? è stata con Renzi o anche Lei ha scisso ?
Comunque sia, il suo pensiero
mi convince per la sua laicità e
lucidità. A proposito di questo nuovo
scandalo etico (vietare all’uomo di disporre della propria vita) ho fatto un
balzo quando nel bel centro del suo articolo, complessivamente a giustificazione
del gesto di Fabo, la Marzano scrive :”la
vita non ci appartiene, certo.” Come
sarebbe ? Che alla nostra vita attentino
le malattie, le disgrazie, i delinquenti, le guerre etc e quindi nonostante la
nostra volontà (retta sempre dall’istinto di sopravvivenza ) ci possano
togliere la vita, non perciò “la vita non ci appartiene” tanto è vero che
la difendiamo fin che possiamo. Cara
Marzano se sottrai la vita alla nostra volontà, in mano di chi la collochi ? A
Dio, alla spinoziana natura, al caso ?
Se togli la vita alla disponibilità
dell’uomo, gli togli la vita ! ANTONIO SARTORIS
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