Sono ANTONIO SARTORIS, nato il 13 ottobre 1930 a Cuneo ed ivi sono sempre vissuto. Liberato dall'età, dai lacci del lavoro di avvocato e dai lacciuoli della vita sociale, mi sono inventato L'ARTE FATTUALE e con questa pubblicamente mi pronuncio e mi diverto. Scrivo, e ho deciso di aprire questo blog per conversare di passato, presente e futuro rivolgendomi ad Ulisse che mi ascolta perché è la "mia" statua.
martedì 5 ottobre 2021
IL NUOVO CHE E' FALLITO
Caro Ulisse, dopo i risultati delle elezioni politiche di domenica 1° Ottobre 2021, ti scrivo alcune mie considerazioni che mando anche al FATTO QUOTIDIANO di Travaglio, con poche speranze di pubblicazione. Vedremo. Ciao A.S.
==========
IL NUOVO CHE E’ FALLITO
Questo titolo parafrasa quello notissimo di un libro di Ignazio
Silone, “Il dio che è fallito”, e che si riferisce alla disillusione
che tanti uomini di buona fede hanno provato di fronte alla
degenerazione delle speranze socialiste nel realismo comunista. La
conclusione di questa degenerazione è stata il fallimento, non la
scomparsa, di quelle idee. Fatte salve le evidenti differenze mi
sembra che questo sia il destino ormai irreparabile del “Movimento 5
stelle”. Dopo il fallimento del tentativo insurrezionale delle
“brigate rosse”, dopo la tragica ecatombe dei partiti politici
tradizionali cacciati all’inferno dalla operazione giudiziaria
chiamata “mani pulite”, dopo essersi svegliati dall’inganno solo
diretto al lucro di Berlusconi, anche se delusi, gli italiani hanno
ancora una volta sperato nel “nuovo”.
Le promesse di onestà, di operosità e di radicale innovazione hanno
ridato a tanti fiducia nella politica e tanti l’ hanno riposta nel
Movimento 5 stelle”.
Oggi si ritrovano con un parlamento ove la maggioranza, tuttora
rappresentata dal Movimento 5 S., non ha più “una visione” (quella
di una totale e profonda riforma dello Stato) , pensa solo a
mantenersi a galla disconoscendo regole sacrosante solennemente
promesse ai suoi elettori proprio come garanzia dell’avvento del
“nuovo”.
Per esempio quelle relative alla limitata durata del mandato
parlamentare, alla riduzione dei profitti degli eletti, al rigido
rifiuto di alleanze compromettenti e quindi vivendo in un perpetuo
regime di conflitti e/o compromessi interni ed esterni . Ancora una
volta l’elettore si sente tradito e perde fiducia nella politica. Ma
fa male.
Proprio il fallimento dell’avventura dei 5 Stelle, come quella del
socialismo consentono ai commentatori “pragmatici”, di affermare che è
finita l’epoca dei “fenomeni” e delle emozioni.
In realtà è proprio questa l’epoca della politica dei “fenomeni”
cioè di comportamenti radicalmente nuovi che diano emozioni e felicità
che il popolo (e chi se no) deve continuare a cercare, nonostante
tante disillusioni. Mi auguro che non sia vana questa ricerca.
Ricordava Giovanni Amendola, ucciso dai fascisti nel 1926: “I vecchi
politici quando si trovavano di fronte a situazioni apparentemente
insuperabili formulavano così la loro terapia: “io e il tempo”.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento